Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
08/04/2015 06:50:00

Il Polo non si tocca. Studenti protestano all'ex Provincia. C'è qualche spiraglio

 Continua la mobilitazione degli studenti del Polo universitario di Trapani per scongiurare il rischio soppressione. L’hashtag #ilpolononsitocca si è diffuso non solo in rete, nei social network, ma in questi giorni ha accomunato in assemblee ed iniziative gli studenti trapanesi, con la solidarietà di quelli di altri atenei. E per domani è previsto un sit-in di protesta davanti a Palazzo Riccio di Morana, a Trapani, sede dell’ex Provincia di Trapani. Non sarà il solito sit-in, gli studenti andranno lì con i loro libri e studieranno, quasi un flashmob. Gli studenti e le associazioni studentesche Alfaomega e Unitrapani chiedono anche così al commissario del Libero consorzio di Comuni ad ascoltarli per tutelare il Polo universitario messo nei guai con la mancata erogazione del contributo per il 2014.

“Sino a questo momento le nostre proteste, pacate nei toni ma decise nei contenuti, sono state ignorate da chi ha il dovere di intervenire per garantirci il diritto allo studio, ora è giunto il momento di recarci a casa di chi ci ostacola per reclamare la nostra casa” dicono gli studenti. “Dimostreremo alla città intera che se dovessero toglierci l'Università sarà come se ci togliessero il tetto e le pareti ma anche che, nonostante questo, continueremmo a fare il nostro dovere di studenti, a differenza di chi non fa il proprio dovere di amministratore”.

Mentre gli studenti protestano è anche da Palermo che si aspetta una soluzione. La vertenza del Consorzio universitario entra a piedi uniti sul disegno di legge per i Liberi consorzi di Comuni presentato da Nello Musumeci. Per l’ex deputato regionale Livio Marrocco la via d’uscita è proprio lì, con un emendamento che prevede che “I Liberi Consorzi di Comuni, al fine di garantire la continuità e di valorizzare il patrimonio culturale, sociale ed economico di quanto già fatto dalle ex Province, garantiranno la loro partecipazione ai Consorzi Universitari, mantenendo le stesse quote nella compagine sociale di questi ultimi”.
L’ex Provincia di Trapani partecipava al Consorzio universitario di Trapani garantendo un contributo di 850 mila euro l’anno, ossia il 72% delle quote. Con l’abolizione che abolizione non è delle Province è scattato di fatto il recesso dalla partecipazione al Consorzio con atto firmato dall’ex Commissario Straordinario della Provincia Darco Pellos. Poi arrivo Antonio Ingroia che aveva revocato il recesso, ma l’atto restò inefficace e allora ci pensò Ignazio Tozzo, l’attuale Commissario, a dire che sarebbe stato dato solo un contributo di 500 mila euro, che non è mai stato erogato, e che sarebbe erogato a condizione che il Consorzio universitario rinunci a tutti i crediti vantati. Per Marrocco l’emendamento Musumeci supererebbe lo scoglio. Anche se alla Regione con i tagli in bilancio sembrano avere altri pensieri. Marrocco si augura che l’emendamento Musumeci “venga sostenuto dalla rappresentanza territoriale di Trapani e da tutta l'opposizione. Sono giorni di febbrile impegno per evitare che il nostro territorio subisca, ancora una volta, l'ennesimo danno. Certo, stupisce il silenzio della stragrande parte della deputazione della provincia dinanzi a quello che sta succedendo, molti dei quali sono sostenitori del governo siciliano”. Un altro ex, Camillo Oddo, del Pd torna a farsi vivo: “Una soluzione per i Consorzi Universitari non è soltanto possibile ma è da considerare un atto dovuto”.
Nel frattempo si spera anche di poter attingere dal “tesoretto” dell’ex Provincia che ammonta a 16 milioni di euro. E sul Polo è intervenuto anche Antonio Ingroia. “Alcuni organi di stampa del trapanese mi attribuiscono la decisione del recesso del Libero Consorzio della provincia di Trapani dall'Università di Trapani. La cosa non è corretta". Lo ha detto l'ex commissario del Libero Consorzio di Trapani, Antonio Ingroia. "Il recesso era stato deciso dal mio predecessore. Io ho revocato quel recesso subordinando, però, la revoca alla condizione che la Regione erogasse tutti i finanziamenti che consentissero all'Universita di sopravvivere. Il mio successore, Tozzo, prendendo atto che non erano stati erogati dalla Regione tutti i finanziamenti necessari, ha dunque confermato il recesso. Cosa che certamente non può essere attribuita a me, che - anzi - ho fatto tutto il possibile perché il Consorzio Universitario di Trapani sopravvivesse. Proprio perché volevo che un polo culturale e di formazione così importante per la Sicilia occidentale restasse in vita avevo revocato il recesso deliberato dal mio predecessore". E’ un valzer di dichiarazioni la vicenda del Polo universitario. Gli studenti, appunto, vogliono solo studiare, e domani lo faranno per strada, davanti il Palazzo.