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15/04/2015 06:35:00

Fine della legislatura. I tre anni del consiglio comunale di Marsala

 Ultimo giorno di consiglio comunale a Marsala, oggi, prima di andare al voto. La legislatura termina qui, alcuni consiglieri si ricandidano, altri abbandonano la scena, altri sono ancora in forse. E tra i comuni che vanno al voto il 31 maggio e il primo giugno, Marsala è quello in cui il consiglio comunale costa di più. Circa 370 mila euro l’anno, con il gettone di presenza di 99 euro lordi per i consiglieri, più i rimborsi ai datori di lavoro privati che sono un po’ come un doppio gettone.
Oggi è l’ultimo giorno di scuola, poi dritti dritti fino al voto, salvo atti urgenti da approvare. Anche se il presidente Enzo Sturiano ha intenzione di proseguire anche oltre. Ci sono debiti fuori bilancio da approvare, tra tutti quello dell’energia elettrica che ammonta a circa 1,5 milioni di euro.
Ma che consiglio comunale è stato, quello di questa legislatura interrotta con il commissariamento del Comune dopo le dimissioni da sindaco di Giulia Adamo?
Erano tutti impupati, nella prima seduta. Baci e abbracci per tutti. Viene eletto presidente del consiglio comunale Enzo Sturiano, mister mille preferenze, alleato di Giulia Adamo. Poche settimane arriva l’inchiesta della magistratura. Sturiano viene indagato per voto di scambio dalla procura di Marsala, con lui anche l’ex assessore Eleonora Lo Curto. Dopo un anno l’inchiesta viene archiviata, ma pesa come un macigno in quei mesi.
C’erano ancora le scorie di una campagna elettorale al vetriolo, chi con Giulia chi contro. Poi, piano piano, passano i mesi e qualcosa comincia a cambiare. Ci sono le prime defezioni nella maggioranza, Michele Gandolfo e Guglielmo Anastasi che passano all’opposizione. Il sindaco Giulia Adamo comincia a farsi vedere meno a Sala delle Lapidi: “che ci devo andare a fare? Dicono solo sciocchezze”. Ogni seduta si comincia con le comunicazioni, una valanga, il tecnico per la registrazione delle riunioni ha il suo bel da fare a regolare l’audio. Ci sono quelli che parlano sempre, ogni seduta. Ci sono quelli di cui non conosciamo il suono della voce, sono rari i loro interventi, e anche le interrogazioni scritte. Si siedono e si godono lo spettacolo, e il gettone di presenza. Stessa cosa nelle commissioni, che sono al chiuso, nascoste, fuori da occhi indiscreti. Tutto viene messo a verbale, e sono in pochi a lavorare. Anche lì c’è un gettone, basta la presenza per i 99 euro lordi a botta. E in queste ultime settimane non si fa che parlare di politica, della campagna elettorale.
Ma sono stati anche tre anni di festa. Festa grande, come ha definito l’ex sindaco Giulia Adamo la seduta aperta sul porto. “Festa grande perchè oggi si approva il progetto definitivo del porto”, peccato che il consiglio era solo chiamato a dare l’ok alla variante urbanistica e che quello portato in aula era il progetto con la mappa della poseidonia sbagliata. Tutto bloccato dalla magistratura che apre un’inchiesta. Tutto ripreso pochi giorni fa. Il consiglio dà l’ok, ma del progetto del porto pubblico non rimane più nulla. Non ci sono i soldi, da nessuna parte, nè alla Regione, nè a Roma, e figuriamoci a Bruxelles. Lì, in quel gennaio 2013, l’aula era pienissima. Ma la gente capisce poco, i marinai assistono disgustati allo spettacolo. I consiglieri in questi anni hanno assistito a quello che ha fatto l’amministrazione limitandoli al ruolo di comparsa. “Siamo stati poco coinvolti nelle scelte dell’amministrazione”, hanno detto in questi anni i rappresentanti di Sala delle Lapidi. Piano piano, uno ad uno, contro Giulia. Ma non è mai arrivata una mozione di sfiducia, una verifica politica, per vedere se l’amministrazione Adamo avesse ancora la maggioranza. Niente, l’acqua mi bagna, il vento m’asciuga.
“Il consiglio tutto sommato ha lavorato tanto. Oltre le mie stesse aspettative. Si poteva fare di più sugli atti di indirizzo che abbiamo presentato in questi anni - dice Pino Carnese - ma prima Adamo e poi il Commissario non ci hanno dato ascolto. Nonostante questo abbiamo prodotto tanto. Sturiano? E’ stato un presidente autorevole, anche se non è stato proprio superpartes. Noi consiglieri siamo stati chiamati in causa dall’amministrazione solo per l’approvazione dei debiti fuori bilancio, del bilancio, o quando c’era qualcosa di urgente”.
E qui i temi sollevati sono tanti, spesso in maniera sgrammaticata. Senza nè capo nè coda. E’ stato anche il consiglio comunale della commissione d’inchiesta sui rifiuti, che doveva venire a capo della questione dell’enorme costo della raccolta rifiuti in città. Non ci sono riusciti: “La magistratura è arrivata prima di noi”, dice Michele Gandolfo, che di quella commissione fu presidente, riferendosi all’inchiesta sfociata nel processo a carico dei vertici Aimeri, Ato e Sicilifert. Quante se ne sono dette Gandolfo e Sturiano sulla commissione d’inchiesta, su come è stata gestita la faccenda. Storia, solo storia. Ora sono nella stessa coalizione. E la qualità dei consiglieri? Erano preparati, erano volenterosi? “Questo è il peggior consiglio comunale che la città abbia mai avuto”, dice Gandolfo. E per molti non si potrà che fare di peggio. Altre chicche, come dei flash. Lo sfogo del consigliere Gregorio Saladino quando si parla di libertà d’informazione, dopo che il sindaco Adamo ha citato in giudizio la nostra testata. A proposito, il consiglio approvò un atto in cui si dissociava dalla decisione del sindaco. E poi sempre Saladino che “augura” ai colleghi di avere parenti malati per rendersi conto di quanto è scadente la sanità trapanese. Il microfono basso di Salvatore Di Girolamo. Gli accorati interventi di Carnese, la voce impastata di Enzo Russo, che non si ricandiderà. La tenace difesa dell’Adamo fatta da Ginetta Ingrassia. L’emicrania del segretario generale Bernardo Triolo alla fine di ogni seduta. I monologhi di Sturiano. La protesta sui giardini di Porta Nuova. Le grandi aspettative per Marsala città europea del vino. Il caso dell’antenna nel distributore della famiglia Adamo a Sappusi. L’emergenza migranti. I soldi in cassa che mancano, mancano sempre. Con il consiglio che non ha margini di manovra nell’approvare i bilanci. Addio allora a stradelle, lampioni e favori da ricambiare agli amici. Per fortuna arriva, poi, Ignazio. Ignazio Boschetto, che vince con Il Volo Sanremo, e a Sala delle Lapidi suona l’inno, per lui, ambasciaore di Marsala nel mondo. Era una delle poche volte che i consiglieri erano quasi tutti presenti. Per strappare un selfie con il cantante. Ora le foto saranno quelle dei santini per le elezioni.