Da lunedì comincia il tour de force dell'Ars per approvare entro il 30 Aprile la Finanziaria presentata dal Governo Crocetta, dopo che la settimana scorsa la stessa Finanziaria e il Bilancio sono passati, non senza difficoltà, dalle Commissioni.
L’opposizione dell’Ars si stringe unita nell’esprimere ampio disaccordo sul bilancio. I parlamentari, Cordaro, Vinciullo, Milazzo, Figuccia e Fontana nel corso di una conferenza stampa hanno illustrato il dettaglio delle singole obiezioni.
“Trecento milioni per chiudere il Bilancio sono subordinati ad una serie di accordi a venire – ha esordito Toto Cordaro – la ‘finanza creativa del passato’, come la definiva il Pd, almeno partiva da entrate certe ed arrivava ad un pareggio di bilancio. Ci sono stati momenti di grande imbarazzo in commissione anche da parte dell’assessore all’Economia Alessandro Baccei”. Un appello comune è arrivato sulla necessità di manutenzione delle strade della viabilità primaria e secondaria. Tra le cose che vanno fatte, secondo Cordaro “il salvataggio di Sviluppo Italia Sicilia che non deve essere considerata necessariamente come una duplicazione dell’Irfis”.
Il vice presidente vicario della Commissione Bilancio Vincenzo Vinciullo ha parlato di “456 milioni di euro senza certezza di entrate, ci troveremo, vedrete, a fare una nuova Finanziaria. Occorre ripristinare le somme per gli agricoltori e gli artigiani, mentre per gli assessori abbiamo un senso di umana pietà, per il loro comportamento”. “Li smaschereremo in Finanziaria, la loro manovra poggia sul nulla”, ha dichiarato Giuseppe Milazzo, mentre Enzo Fontana, ex presidente della Provincia di Agrigento ha definito la manovra “costruita sulle sabbie mobili”.
Per Riccardo Savona alcuni emendamenti sono stati ritirati dalle opposizioni “per senso di responsabilità verso i siciliani che hanno bisogno di certezza. Dobbiamo augurarci che il governo nazionale mantenga gli impegni assunti”. A concludere Vincenzo Figuccia: “Vogliamo nome e cognome delle opere cantierabili delle strade da rifare, e su tutta una serie di interventi e di territori, occorre estrema chiarezza per evitare che i Comuni finiscano in una condizione di isolamento”.
“È vero, non c’è ancora un accordo scritto con il governo nazionale, ma ci sono tutte le basi perché ci sia e c’è un’intesa informale, che si basa su cose molto concrete”. Lo ha detto l’assessore regionale al Bilancio della Sicilia, Alessandro Baccei. Il bilancio di previsione 2015 che prevede un accantonamento negativo per 450 milioni di euro, fondi iscritti in entrata e che coprono parte della spesa per comuni, precari e forestali. Ma che dovrebbero restare ‘congelati’, almeno fino a quando la Regione siciliana non firmerà gli accordi con lo Stato per 300 milioni di trasferimenti di quote Irpef e con la Cassa depositi e prestiti per 150 milioni legati alla moratoria per rate di vecchi mutui. “Siamo nella situazione in cui si trovano tutti gli altri enti locali”, dice ancora Baccei.