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02/05/2015 06:10:00

Eternit, in Sicilia tetti non rimossi in scuole, palestre, case, edifici pubblici. I dati

 In Sicilia si stima che ci siano da 40 a 50 milioni di metri quadrati di tetti in eternit ancora non rimossi, in edifici pubblici, scuole, abitazioni private.

Una stima effettuata sulla base dei dati di commercializzazione del materiale, dal momento che l'isola è una delle tre regioni d'Italia (le altre sono Calabria e Campania) dove, nonostante una legge regionale approvata esattamente un anno fa, non è stata ancora fatta una mappatura, né creati sistemi di smaltimento rendendo quest'ultimo passaggio particolarmente costoso visto che i rifiuti con amianto vengono inviati all'estero.

Sull'argomento la Cgil Sicilia ha tenuto una conferenza stampa, nella giornata mondiale sulla sicurezza e sulla salute sul lavoro, finalizzata a lanciare una campagna sull'eliminazione nella regione del rischio amianto e sulla sicurezza in genere. "Da subito il sindacato chiederà ai propri Rls (Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) di fare un monitoraggio, a partire dalle scuole, ma anche dai siti industriali più a rischio (Gela, Priolo, Augusta, Milazzo e Biancavilla) per conoscere lo stato dell'arte e potere sollecitare gli interventi necessari" si legge in una nota. La Cgil ha anche avviato una collaborazione con l'associazione nazionale vittime dell'amianto e, soprattutto, chiede alla Regione di dare corso agli adempimenti della legge, a partire dalle mappature, utilizzando poi i fondi europei per le bonifiche, e propone che per le mappature ma anche per la raccolta delle auto-denunce dei cittadini potrebbero essere impiegati i precari dei comuni.

In Sicilia sono stati rimossi 13 mila tonnellate di amianto negli ultimi 5 anni, in appena 90 interventi e si stimano un centinaio di morti l'anno per neoplasie legate a questo materiale. "La bonifica - ha detto Francesco Cantafia, del dipartimento salute e sicurezza del sindacato - richiede impegno e risorse, basti pensare che l'Ue, che prevede un'Europa libera dall'amianto nel 2028, ha stanziato 300 milioni per incentivare la dismissione. La regione - sottolinea - ha invece con velleità pensato di risolvere il problema in tre anni, mettendoci l'anno scorso solo 20 milioni e quest'anno niente e l'unico atto che ha compiuto qualche giorno fa è l'approvazione delle linee guida per l'accertamento da parte dei comuni".

Tra le difficoltà oggi legate alla dismissione quello dello smaltimento, visto che non è mai stato costruito l'impianto previsto dalla legge regionale. Secondo la Cgil, peraltro, "basterebbe costruire mini discariche comunali pubbliche, azzerando i costi". Ma quello dell'amianto è solo uno dei problemi aperti sul fronte della sicurezza e della salute nel lavoro. "Tra il 2012 e il 2013 (ultimi dati disponibili ) - ha rilevato il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro -, i morti sul lavoro in Sicilia sono passati da 49 a 59. Noi siamo preoccupati - ha aggiunto - che ci possa essere in corso un abbassamento del livello di guardia e delle risorse destinate alla sicurezza, sia come effetto della crisi che come conseguenza del jobs act. Per questo la nostra campagna sulla sicurezza - ha specificato - toccherà tutti i temi e tutti i settori, con la richiesta forte in primo luogo di interventi adeguati contro il lavoro nero, dove vengono sistematicamente violate anche le norme sulla sicurezza". Preoccupanti pure il numero degli infortuni a carico di studenti nelle scuole siciliane: 5.082 nel 2013. E proprio sulle scuole le notizie sono "poche e poco confortanti", ha detto il segretario della Flc Sicilia Giusto Scozzaro. Secondo il rapporto Ecosistema scuola di Legambiente sul 25% del totale di scuole, quelle censite, il 6,5% sono in edifici in affitto (media nazionale il 3%), solo nel 4,5% (dato nazionale 22,2%) è stata eseguita la verifica sulla vulnerabilità sismica; gli edifici che necessitano di manutenzione ordinaria sono il 32,5% e quelli che hanno avuto negli ultimi 5 anni manutenzioni straordinarie il 34,9% (Italia il 47,7%). Inferiori al resto del paese, inoltre, i dati sul collaudo statico, le scale di sicurezza, le porte antipanico. "In questo contesto - ha detto Scozzaro - riteniamo che un rischio amianto ci sia e vada affrontato". (