“Per me, quella donna è cieca totale”. E’ quanto ha affermato, in estrema sintesi, in Tribunale, l’oculista Ettore D’Alia, ascoltato come consulente della difesa nel processo che vede imputati cinque medici accusati di avere contribuito a far percepire la pensione d’invalidità ad una “falsa cieca”. Con i medici, alla sbarra c’è anche quest’ultima, la 76enne marsalese Giuseppa Rita Amato. I medici imputati sono i quattro componenti della commissione dell’Asp che ha visitato la donna, e cioè Saverio Urso, Gaspare Lucio Casano, Andrea Farina e Francesco Salvatore Pellegrino, nonché un altro noto oculista locale, Salvatore La Valle, la cui consulenza, secondo gli inquirenti (Guardia di finanza), avrebbe contribuito al riconoscimento della ‘’falsa invalidità’’. Le accuse a vario titolo contestate sono falso, truffa aggravata e induzione in errore per il reato di falso. I fatti sono relativi al periodo 2006-2008. In una precedente udienza del processo, erano stati ascoltati altri due oculisti (Scaglione e De Vita) come ausiliari di pg dell’accusa. “La signora è certamente cieca relativa – dichiarò il dottor Scaglione - nel verbale i medici hanno avuto qualche dubbio sul fatto che vedesse più di quanto precedentemente dichiarato. Talvolta, un paziente patologicamente molto grave può riuscire a fare molto più di quanto lo si ritiene capace di fare, soprattutto nei suoi ambienti, dove riesce anche ad essere autonomo, come ad esempio a casa”. I consulenti del pm hanno fornito pareri di natura tecnica facendo riferimento ai documenti stilati dai medici alla sbarra e alle immagini filmate in cui si vede l’anziana ‘’cieca’’ mentre svolge alcune attività, tra cui spazzare a terra e giocare a carte. Gli avvocati difensori Stefano Pellegrino e Maurizio D’Amico sottolineano, intanto, che “la commissione medica aveva disposto la sospensione della pensione, ma poi il giudice del lavoro, accogliendo il ricorso della donna, ha disposto l’erogazione”. Prossima udienza il 10 giugno.