Saranno processati con rito abbreviato (prima udienza il 12 maggio) i presunti autori della tentata rapina consumata, il 26 giugno 2014, ai danni di un rappresentante di gioielli nel parcheggio sotterraneo di un palazzo di via Lungomare Boeo. Alla sbarra, davanti al gup Annalisa Amato, alla quale la Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio, saranno due pregiudicati marsalesi: Antonino Titone, di 54 anni, e Fabio Salvatore Di Pietra, di 36. Individuati dai carabinieri come autori della tentata rapina, i due pregiudicati sono stati arrestati lo scorso novembre. Questi i fatti: il 26 giugno 2014, i banditi entrarono in azione intorno alle 13.30, quando la loro vittima stava rincasando, parcheggiando l’auto nel parcheggio sotterraneo condominiale. I rapinatori, di cui uno armato di pistola, erano a volto coperto. Il loro intento era quello di impossessarsi della valigetta del rappresentante, contenente oro e monili per un valore di diverse migliaia di euro. Il “colpo”, però, sfumò per la pronta reazione della vittima, che premette il piede sull’acceleratore e fuggì mentre uno dei due malviventi, allontanandosi, esplodeva contro l’auto alcuni colpi di pistola. La vittima era stata attesa dai rapinatori davanti casa. Un’azione ben studiata. Ma i due banditi non avevano messo in conto la coraggiosa reazione della vittima, che ha rischiato di essere ferito o ucciso. Scattato l’allarme, sul posto arrivarono subito i carabinieri, che trovarono i bossoli a terra. Poi, dopo avere ascoltato la testimonianza del rappresentante di gioielli, esaminarono le immagini filmate da telecamere di sorveglianza della zona, da cui furono “estrapolati preziosi fotogrammi” che hanno “fornito – spiegarono gli investigatori - precise indicazioni sulle fattezze dei malviventi, sugli indumenti indossati e sul mezzo utilizzato per la fuga”. Grazie a ciò, nonostante il volto coperto dei due protagonisti dell’azione criminale, i carabinieri, coordinati dal capitano Carmine Gebiola, sono riusciti a individuare i due presunti autori del drammatico mancato colpo. E le risultanze investigative furono condivise dal gip che firmò le ordinanze di custodia cautelare in carcere. Parecchi i precedenti penali di Titone e Di Pietra, entrambi arrestati, in passato, per vari reati. Il Titone anche per spaccio e tentata estorsione.