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12/05/2015 00:55:00

Cinquanta bambini di Castellammare del Golfo da Papa Francesco

 Anche l’amministrazione comunale, con le scuole primarie di Castellammare del Golfo, partecipa al progetto “La Fabbrica della Pace”.

Circa cinquanta bambini che frequentano le quinte classi della scuola primaria castellammarese incontreranno Papa Francesco,accompagnati dall’assessore alla Pubblica Istruzione Salvo Bologna e dal dirigente dell’istituto Pascoli-Pirandello Francesco Navarra, con le insegnanti Maria Messina, Rosalba Monticciolo, Antonella Serina e Cecilia Vasile. Per l’istituto Pitrè ci sarà il dirigente Grazia Maria Sabella, con le insegnanti Carmela Fazio, Angela Poma, Mariella Fiordilino, Francesca Motisi e Caterina Evola.

«Gli studenti di Castellammare quali “ambasciatori” di pace in rappresentanza del nostro Comune, incontreranno Papa Francesco lunedì mattina in Vaticano -spiegano il sindaco Nicolò Coppola e l’assessore Salvo Bologna-, dove sono attesi oltre settemila bambini per parlare di pace e amore. Sarà un’esperienza indimenticabile per i bambini e per tutti noi. Un momento di condivisione importantissimo per creare, nelle coscienze di bambini e adulti, un mondo educato e pronto alla pace. L’occasione è stata sostenuta, consentendo le spese del viaggio, anche dalle famiglie e dal Consorzio trapanese per la Legalità e lo Sviluppo, presieduto dal sindaco di Castelvetrano Felice Errante».   

Si tratta del primo evento organizzato da “La fabbrica della pace”, iniziativa che mira a coinvolgere “istituzioni, media, organismi ecclesiali, organizzazioni non governative, forze del lavoro e della politica, per costruire un mondo di pace”. “Obiettivo irrinunciabile…educarsi ed educare alla pace”, recita il manifesto de “La fabbrica della Pace”, curato dalla psicologa Maria Rita Parsi, promotrice dell’iniziativa rivolta ai bambini e secondo la quale, come ha spiegato all'atto della presentazione del progetto, “la pace si costruisce mattone dopo mattone; i mattoni di questa fabbrica sono i bambini, quelli che possono fare un’autentica rivoluzione del cuore”.