La Cassazione ha confermato la condanna a due mesi di reclusione e a 600 euro di multa (pena sospesa) inflitta, per appropriazione indebita aggravata da abuso di prestazione d’opera, all’avvocato Maria Laura Passanante. La professionista campobellese - condannata anche al pagamento di un risarcimento danni di 5 mila euro in favore della parte civile e al pagamento delle spese processuali (anche in questo caso pena sospesa) - era stata rinviata a giudizio (per infedele patrocinio) con l’accusa di avere incassato una somma, circa 2 mila euro, a titolo di anticipo, da una cliente (Paolina Leone) per avviare una causa civile contro una compagnia di assicurazioni al fine di ottenere un risarcimento danni a seguito della morte del figlio in un incidente stradale. Il legale, però, non avviò la causa. E la Leone, assistita dall’avvocato Ezio Di Marco, si costituì parte civile. “Proporrò appello - dichiarò dopo la sentenza di condanna di primo grado, emessa dal giudice monocratico della sezione staccata di Castelvetrano - in quanto ritengo di non avere commesso alcuna appropriazione indebita trattenendo somme di mia competenza”. La Cassazione, però, le ha dato torto.
PRIULLA. Nuova udienza oggi del processo che vede imputato il sovrintendente di polizia Gaetano Priulla, accusato di aver abusato della moglie di un collega. Il pubblico ministero Paolo Di Sciuva ha chiesto la condanna a sette anni e sei mesi di reclusione per violenza sessuale. Il procedimento scaturisce da una denuncia della presunta vittima. Priulla e la donna hanno intrattenuto una relazione extraconiugale. Secondo l'accusa, dopo l'interruzione del rapporto, il sovrintendente avrebbe iniziato a perseguitare l'ex amante. In un'occasione la donna sarebbe stata anche costretta a subire un rapporto sessuale. Priulla respinge le accuse. Secondo il sovrintendente, tutti i rapporti sarebbero stati consensuali. Anche dopo la presentazione della denuncia, i due avrebbero proseguito a frequentarsi. «Eravamo anche pronti a fuggire insieme», ha detto Priulla ai giudici. Oggi parla l'avvocato Donatella Buscaino, difensore dell'imputato.