Tante le iniziative nel nostro territorio, ieri, per ricordare le vittime della strage di Capaci e il giudice Giovanni Falcone. Ecco un resoconto delle principali.
CASTELVETRANO. Un’intera mattinata dedicata alla declinazione della legalità in tutte le sue forme, nelle scuole castelvetranesi, per onorare la memoria del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo, e di Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani , gli agenti della scorta servitori dello stato che perirono in quel tragico giorno di 23 anni fa, per mano mafiosa. La giornata ha avuto inizio con il primo cittadino, i componenti della Giunta Municipale, il Presidente del Consiglio Comunale, Vincenzo Cafiso, ed alcuni consiglieri che si sono recati, presso il giardino comunale intitolato a Falcone e Borsellino.
Sulle note del silenzio, suonato magnificamente dalla tromba del giovanissimo Giuseppe D’Alberti, della banda Francesco Mangiaracina, il sindaco ha deposto un mazzo di fiori e tutti hanno reso omaggio ai caduti con un lungo momento di silenzio.
A seguire il primo cittadino si è spostato presso l’aula magna Peppino Impastato e Rita Atria del Liceo Scientifico M.Cipolla per il convegno sulla Trasparenza nella Pubblica Amministrazione, curato dalla preside dei Licei, prof.ssa Tania Barresi, con la collaborazione dell’Assessore al Personale, Avv. Matilde Mattozzi , del Segretario Generale del Comune, Dr. Livio Elia Maggio e dei docenti di diritto amministrativo delle università di Enna e Palermo, Alice Anselmo e Cristiano Bevilacqua.
Il Sindaco, ha poi preso parte all’iniziativa organizzata presso la scuola del 2° circolo Didattico Ruggero Settimo, che era la manifestazione conclusiva del progetto “Cittadini Oggi”, interventi in favore della legalità rivolti agli alunni delle scuole per lo svolgimento di attività di formazione civile. La peculiarità del progetto è stata la condivisione dello stesso tra i comuni di Castelvetrano e Campobello di Mazara che hanno patrocinato le varie iniziative, ed i dirigenti scolastici delle scuole in rete, Anna Vania Stallone per l’Istituto Comprensivo L. Capuana- G. Pardo, Maria Rosa Barone per l’I.C. L. Radice- V. Pappalardo e Giuseppe Ancona per il DD 2° R. Settimo e Giulia Flavio dell’I. C. L.Pirandello-S. G. Bosco di Campobello.
“ Non ho avuto la fortuna di conoscere personalmente Giovanni Falcone, ma soltanto attraverso i suoi scritti e le sue interviste, ma credo proprio di non sbagliare nel dire che oggi, a distanza di 23 anni dalla sua tragica morte, avrebbe gradito molto il modo che abbiamo scelto per onorarne la memoria-ha detto Errante- con il silenzio ed il raccoglimento prima e stando in mezzo ai giovani di tutte le età a parlare di legalità di impegno e di doveri da compiere sempre perché, come amava dire lui stesso, occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché è in ciò che sta l'essenza della dignità umana".
PETROSINO. Grande partecipazione pubblica ieri mattina al 2° Corteo della Legalità di Petrosino che ha visto coinvolti gli studenti dell’istituto comprensivo “Gesualdo Nosengo” e dell’Istituto Tecnico “Vincenzo Accardi”. Un corteo che, assieme al sindaco Giacalone, alla giunta municipale, i docenti, le autorità civili e militari, e al giudice Annalisa Amato, è iniziato dalla scuola media Nosengo, e lungo le vie cittadine ha voluto ricordare chi come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e le tante vittime della mafia, hanno lottato contro l’illegalità, la prevaricazione, l’arroganza e il non rispetto delle regole, semplicemente facendo bene il proprio lavoro e il proprio dovere. Con questa manifestazione, la cui organizzazione si deve al lavoro del preside dell’Istituto Nosengo, Giuseppe Inglese, si ribadisce ancora una volta il messaggio che dalla scuola, dall’educazione alla cultura della legalità dei nostri studenti, deve partire quel segnale forte di vero cambiamento della nostra società.
Questa la dichiarazione del sindaco, Gaspare Giacalone: “C'è una parola grossa come un macigno che pesa sulla storia di quegli anni delle stragi di mafia: TRATTATIVA. Questa parola rischiamo di affermarla ogni giorno quando ci rassegniamo all'idea che la politica, le istituzioni e la società siano inevitabilmente corrotte e che non si può fare nulla per cambiare le cose. Bisogna scendere a compromessi e trattare si dice. Noi questa idea invece la dobbiamo respingere e combattere con forza. Dobbiamo affermare il cambiamento ad ogni costo, a testa alta e schiena dritta. Si vince solo senza nessun compromesso, nessuna trattativa!”
MAZARA. In memoria del XXIII anniversario della strage di Capaci, in cui il giudice Giovanni Falcone e la moglie, Francesca Morvillo, con tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro hanno perso la vita nel tragitto da Punta Raisi a Palermo, il Centro socio-educativo "I Giusti di Sicilia" di Mazara del Vallo e la Fondazione San Vito Onlus hanno organizzato, ieri, uno dei primi due incontri in programma, dal titolo: "Dall'impegno e dal sacrificio del magistrato Giovanni Falcone alle nostre responsabilità contro le illegalità e la mentalità/prassi mafiosa". Ospite il Dott. Andrea Tarondo, Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Trapani, titolare di importanti inchieste sulla criminalità organizzata.
Intervenuto nell’ambito delle giornate "PER NON DIMENTICARE... PER RESPONSABILIZZARCI! Per le vittime della strage mafiosa di Capaci", Il Dott. Tarondo spiega, inoltre, come il fenomeno si sia radicato nei settori economici più diversificati: “da quanto emerso dagli ultimi anni di indagini, la mafia è subentrata ed ha esteso i suoi interessi anche nel campo sanitario, nella grande distribuzione, in ambito turistico e sanitario. La mafia è un corpo estraneo che arriva fino alle istituzioni”.
Il Dott. Tarondo sostiene con forza la tesi secondo cui, per evitare che la sanguinosa storia di Sicilia si ripeta in futuro, “bisogna avere il coraggio di avere idee, sostenerle, dire no alle scelte sbagliate, avere il coraggio di mettere la faccia per arginare il fenomeno mafioso. Se ognuno di noi rispettasse la legge non avremmo bisogno di eroi.”
Oggi pomeriggio, il Centro “I giusti di Sicilia”, nello spazio dei Talenti in Piazza della Repubblica 20-21, ricorda l’incontro “La risorsa dei beni sequestrati e confiscati alla mafia:riutilizzo sociale e opportunità lavorative a Mazara del Vallo". Relatore il Dott. Piero Grillo, magistrato responsabile delle Misure di Prevenzione del Tribunale di Trapani. Al seguito il Concerto "...pi nun perdiri lu cuntu..." del gruppo de I Musicanti.
Palermo chiama Italia. "PER NON DIMENTICARE... PER RESPONSABILIZZARCI! Per le vittime della strage mafiosa di Capaci".
NOTA DELL'AZIONE CATTOLICA TRAPANI. Sembra che il tempo abbia messo a tacere la nostra sete di giustizia, di verità e di bene, ma il 23 maggio arriva puntuale, ogni 365 giorni, ed ogni anno chiede a ciascuno di noi come abbiamo onorato la morte di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Di Cillo e Antonio Montinaro.
Nei giorni tra il 22 ed il 23 maggio i media si riempiono di "speciali" sulla strage di Capaci, immagini viste e riviste che parlano di mafia solo per un periodo di tempo molto limitato; ma la nostra sete di giustizia è quotidiana e non può essere messa a tacere; ha bisogno di voce, di gesti concreti da fare ogni giorno, di azioni che vengano mosse da valori incentrati sulla legalità Oggi ci riuniamo in preghiera per i nostri fratelli lontani perseguitati per la loro fede, e proprio oggi rinnoviamo il nostro impegno ad educare la società, ed in particolare i giovani, alla giustizia ed alla legalità. L'essere sentinelle di una società buona e non complici di un potere che corrompe le coscienze, fa di noi, laici che vogliono lasciare l'impronta del bene nella via tracciata da uomini come Giovanni Falcone. Nella semplice quotidianità, vogliamo essere testimoni contagiosi di una società "sana" per condurre chi ci sta accanto sulla via del bene, della giustizia e dell'amore verso l'altro. Vogliamo essere donne e uomini "senza misura", perché l'amore non ha misura.
Basta poco; basta essere disposti ad impregnarsi di umanità.