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29/05/2015 06:45:00

Processo a 74enne accusato di abusi su bambina di 6 anni, ascoltata l’unica testimone

 “L’anziano incontrava la bambina quando questa era a casa mia e mai ho notato fatti o comportamenti strani. Non ero presente solo quando, talvolta, scendevano giù per qualche minuto a vedere il cane”. E’ quanto ha sostanzialmente dichiarato, davanti al giudice Francesco Parrinello, l’unica testimone (una donna della sfera familiare vicina di casa) ascoltata nel processo con rito abbreviato al 74enne marsalese che in novembre fu posto agli arresti domiciliari dalla polizia per abusi sessuali aggravati e continuati su una bambina di sei anni. A disporre il rinvio a giudizio, invocato dal pm Nicola Scalabrini, fu il gup Vito Marcello Saladino. L’imputato, difeso dall’avvocato Nino Buffa, è tutt’ora ai domiciliari. Nella prima udienza del processo, il padre della bambina, parente del presunto “orco”, si è costituito parte civile. Ad assisterlo è l’avvocato Gaetano Di Bartolo. A sostenere l’accusa è il pubblico ministero Anna Cecilia Sessa. L’avvocato Buffa, intanto, si dice convinto dell’innocenza del suo assistito. “Per questo motivo – dice il legale - ho chiesto il giudizio con il rito abbreviato condizionato all’audizione di una testimone”. I fatti contestati risalgono a circa sei-sette anni fa. L’indagine prese le mosse da alcune confidenze che la piccola, orfana di madre, fece a una sua insegnante. Sembra che teatro degli abusi sia stato un appartamento di un quartiere popolare. Lo scorso 20 gennaio, nell’incidente probatorio, la giovanissima presunta vittima confermò le accuse. Per l’avvocato Buffa, però, la ragazza “non si è mostrata molto serena” e inoltre si sarebbe “contraddetta” sull’epoca dei fatti. “Prima – ha spiegato il legale – ha detto che le avances le avrebbe subìto quando aveva quattro anni. Poi, invece, quando ne aveva sei”. L’avvocato Buffa, inoltre, evidenzia che “la perizia ginecologica non ha accertato abusi sessuali”. Per il legale si sarebbe trattato solo di baci. Anche questi, però, vista l’età della piccola, configurano il reato di abusi sessuali. Davanti al gip Saladino e al pm Scalabrini, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, l’anziano presunto orco aveva preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Con il rischio, però, di aggravare così la sua posizione agli occhi dei magistrati. Il nome dell’arrestato, che a quanto pare abita nella zona di Porticella, dove parecchi anni fa gestiva un negozio, non è stato divulgato dagli inquirenti per evitare che si possa giungere all’identificazione della vittima. Il 74enne è, infatti, parente (zio acquisito) della bambina. Le indagini sul caso furono avviate a seguito di una segnalazione dell’insegnante della piccola, con cui questa si era confidata. I presunti abusi sarebbero stati commessi quando la bambina veniva affidata dal padre alla vicina di casa e all’anziano affinché vi badassero quando lui era al lavoro o comunque fuori casa. Teatro dei fatti: il quartiere Amabilina. Dopo la segnalazione dell’insegnante, la piccola fu ascoltata nella stanza ‘’Arcobaleno’’ della questura. Rivelazioni che, secondo l’accusa, avrebbero trovato successivamente riscontro, secondo gli investigatori, anche nelle consulenze di una psicologa e di una ginecologa. La prossima udienza del processo si terrà il 2 luglio, quando il pm dovrebbe tenere la sua requisitoria e non è escluso che la sentenza possa essere emessa nella stessa giornata.