Nell’agosto 2011, la Guardia di finanza di Marsala scoprì e sequestrò, in uno stabilimento vinicolo di Marsala, oltre 7 mila etichette con marchi assimilabili a quelli registrati da un'azienda lombarda ("Monterverdi" e "Dolce Novelli"). Naturalmente, il titolare dell'azienda, Gaspare Vinci, fu denunciato. Furono, inoltre, trovate centinaia di bottiglie di vino, pronte per essere commercializzate, sulle quali erano già stati applicati i marchi "fuorilegge", e cioé "Contelerdi" e "Dolce Novità", che secondo gli investigatori potevano confondersi soprattutto sul mercato estero, con danni economici per i titolari delle aziende detentrici dei marchi registrati. L'indagine delle Fiamme Gialle era stata avviata a seguito della denuncia presentata dall'amministratore della "Monteverdi", azienda della provincia di Lodi, che notò quelle bottiglie di vino tanto simili, nelle etichette, alle sue durante un viaggio di lavoro in Vietnam, uno dei Paesi in cui commercializza i suoi prodotti. Adesso, davanti al giudice monocratico Sara Quittino, è entrato nel vivo, con la testimonianza del capitano della Guardia di finanza Roberto Lupo, il processo a Gaspare Vinci, legale rappresentante della società “Trinacria wine sas”, accusato di aver esportato in Vietnam una bevanda aromatizzata a base di vino con etichette che potevano tranne in inganno i consumatori di quel paese del sud-est asiatico. Imputato di reato in concorso con Vinci è Vito Campo. Secondo gli investigatori, la catena di produzione e imbottigliamento funzionava da anni causando problemi ai titolari del marchio Monteverdi, che al processo si sono costituiti parte civile, presentando anche una propria perizia per tutelare il loro marchio registrato a livello comunitario. “La società marsalese – ha dichiarato in Tribunale il capitano Lupo – di fatto, ha riprodotto, modificandolo in parte, il marchio e la denominazione utilizzata dall'azienda lombarda attraverso un'imitazione senz'altro confondibile per l'originale. Abbiamo appurato che erano state commercializzate bevande aromatizzate a base di vino. Individuammo 14 bottiglie e 7.400 etichette. Tutte furono sequestrate”. Prossima udienza il 5 ottobre.