L'hanno trovato morto in una stanza d'albergo a pochi passi dalla stazione Termini, a Roma, in via Marsala. Khaled Fouad Allam, il sociologo algerino sessantenne, esperto di mondo musulmano e docente di Storia dei paesi islamici all'università di Trieste, era in Italia una figura molto nota, anche per il suo impegno politico. Era stato deputato dell'Ulivo e anche editorialista di Repubblica sui temi del Medioriente. L'ultimo suo articolo per il nostro giornale nel 2008, quando criticò il veto all'imam della Moschea di Roma a una visita alla sinagoga, un no firmato dall'Università teologica del Cairo.
Il corpo di Fouad Allam era riverso in terra apparentemente privo di segni di violenza. Uno shock per il mondo politico e intellettuale: islamista anche all'ateneo di Urbino, Fouad Allam era anche giornalista e un importante "ponte" nei rapporti tra Occidente e mondo islamico.
Il magistrato di turno ha disposto l'autopsia, mentre la polizia sta eseguendo i rilievi per capire cosa sia successo. Si era sentito male, era diabetico, aveva chiesto aiuto ed era stato soccorso. Poi aveva spiegato di sentirsi meglio, sarebbe dovuto ripartire nella mattinata ma invece dopo diverse ore è stato trovato cadavere in bagno.
Il professore era stato candidato nel 2006 per l'Ulivo alle elezioni politiche per la Camera, dopo essersi avvicinato alla Margherita. Ha poi aderito al Pd, ma non è stato poi ricandidato nel 2008. Attualmente era membro del partito radicale transnazionale e consulente del sindaco di Mazara del Vallo per le politiche sull'immigrazione. Nel 2007 aveva ricevuto il premio del Senato per il libro "La solitudine dell'Occidente".