È stato un tuffo nei meravigliosi anni ’50, quando “essere scanzonati non voleva dire essere scostumati” la commedia brillante “Non è vero, ma ci credo” messa in scena nel Teatro Impero dalla Compagnia teatrale “Smile”. Davvero un tributo all’autore: Peppino De Filippo, vessillo del teatro partenopeo, in occasione del 14esimo anniversario di attività artistica del gruppo marsalese fondato da Maurizio Rallo, che ha ricoperto il ruolo del protagonista ed ha curato la regia dell’opera. La parola d’ordine per lo spettacolo è stata “fedeltà” al testo di Peppino che è stato osservato, non solo per le battute, ma, con l’ausilio delle registrazioni del tempo, anche per i costumi e per la presenza scenica. A tenere banco in palcoscenico sono stati i tic e le fissazioni del commendatore Gervasio Savastano (Maurizio Rallo) ossessionato dalla sua superstizione. Tre atti di risate, senza mai perdere di vista il decoro e l’eleganza di un tempo che insegna ancora a vivere nella dignità. Si tratta di intrecci narrativi che hanno riportato il pubblico “nell’Italia della vigilia della prosperità del Paese”, spiega Rallo. Lo spettacolo ha contato sulla partecipazione straordinaria del maestro Giorgio Magnato. “Come si deve fare per sensibilizzare la gente al teatro?”, ha chiesto Maurizio Rallo a Magnato, al momento dei saluti di fine spettacolo. “Innanzitutto facendolo, il teatro”, ha detto il maestro. Esortazione che è stata raccolta dalla Compagnia “Smile” che, dopo 14 anni di vita, non ha mai smesso di puntare su quell’eccezionale strumento di comunicazione e di arte che è il teatro.
Nella foto gli interpreti: Antonella Arnone, Maurizio Rallo, Giorgio Magnato, Giusy Manzo (coordinatrice artistica), Monica Lampasona, Gaetano Signorino, Enzo Sancez, Renzo Ingrassia e Sergio Oliva.