Perdere fa parte dei casi della vita. Con questi numeri, questo distacco, però, è difficile da digerire anche per un democristiano doc tutto d'un pezzo, che ha fatto della propria mitezza uno dei suoi punti di forza. Il Celeste si stinge. La sfida contro Alberto Di Girolamo è persa, e nel peggiore dei modi. Gli ultimi giorni di campagna elettorale avevano dato a Massimo Grillo l'illusione di un possibile recupero. La sfida era disperata, questo lo sapevano tutti da quindici giorni, ma la presenza di Salvatore Lombardo, e Stefano Pellegrino, un giro di vite nell'organizzazione della macchina del comitato elettorale, tanta, tantissime persone agli ultimi eventi, aveva illuso Grillo e i suoi che si, vincere era quasi impossibile, ma si poteva anche tentare. E anche i dati delle altre città, con il Pd in chiara difficoltà (dato confermato ieri in tutto il resto della Sicilia) sembra indicativo. E invece Grillo ha perso ancora voti, Di Girolamo li ha aumentati. Kaputt. “Ho finito il mio impegno politico per Marsala” ha detto Grillo ieri a caldo, intervenendo al comitato per rincuorare i suoi. Un addio definitivo alla scena? Possibile. Massimo Grillo si vede lontano da Marsala, ormai. “Seguirò l'avvio di questa amministrazione per supportare inizialmente i consiglieri eletti nella mia coalizione – dice – poi mi farò da parte”. Una cosa però Massimo Grillo con orgoglio la rivendica: "Il nostro progetto politico era migliore di quello dei nostri avversari. Peccato". Tra gli eletti a Sala delle Lapidi Giovanni Sinacori, segretario dell'Udc, non si arrende: “Faremo opposizione dura in consiglio comunale – dice – a Di Girolamo, ma costruttiva, nel bene della città”. Spariscono gli assessori designati da Grillo, forse il punto più debole di tutta la sua campagna elettorale. Poco esposti, anche poco trascinatori, se vogliamo. “Ma non si può pretendere da un lato il cambiamento e poi avere anche una Giunta di gente smaliziata – si difende Grillo – se si vuole rinnovare si perde in esperienza, è un prezzo da pagare”. Qua il prezzo è stato alto, però, perché sin dall'inizio Grillo si è dovuto caricare il peso di tutta la campagna elettorale che i suoi "tecnici" non sapevano affrontare. Era lui a rispondere, oggi a Di Girolamo (fin quando il suo avversario ha accettato di confrontarsi con lui), poi a Leo Giacalone, o Agostino Licari o a Sturiano. Saltuaria la presenza di Antonio Parrinello (altro grande sconfitto di questa elezione), non pervenuta quella di Forza Italia e dintorni, che hanno giocato piuttosto ad affossare Grillo. L'unico assessore indicato un po' più spigliato degli altri è stato Enrico Russo: “E' stata una bella campagna elettorale – ha detto – peccato solo per gli insulti ricevuti. Ma siamo persone per bene anche noi, e il nostro impegno continua con il nostro movimento Progettiamo Marsala”. Altro punto debole: l'organizzazione della campagna elettorale, almeno sentendo parlare i tanti volontari che hanno affollato in questo periodo il comitato. Massimo Grillo è partito tardi, da una posizione di svantaggio (era alleato di Di Girolamo fino ad una riunione prima), e nel tentativo di recuperare terreno ha cercato di mettere dentro la sua coalizione tutto quello che poteva, fino ad arrivare al numero di ben otto liste, “con dentro tutto e il contrario di tutto” lo sfotteva Di Girolamo. Quantità non fa qualità, e mentre all'inizio dalle parti di Grillo si sperava in una vittoria al primo turno, via via si è capito che la penetrazione di Di Girolamo tra i marsalesi era più profonda del previsto. E il risultato del primo turno ne è stato la dimostrazione. Negli ultimi giorni a Grillo si è affiancato Salvatore Lombardo. Il sostegno dell'ex Sindaco al Celeste è stato uno degli incroci più spericolati mai registrati nella cronaca politica di questi ultimi anni. Da avversari (nel 2001) ad alleati. Lombardo ha pagato alto il prezzo per questo sostegno a Grillo, subendo attacchi quotidiani “da persone – ha raccontato – a cui ho dato tanto, e dalle quali ho ricevuto solo insulti, come se avessi deciso di appoggiare Massimo Grillo per interesse personale”. “L'ho fatto solo per amore di Marsala – ha ripetuto Lombardo fino all'ultimo – perchè con Di Girolamo Sindaco Marsala conterà politicamente poco, e ancora una volta dovrà subire le scelte politiche imposte dalle segreterie di Palermo o Roma”. Il tempo, presto, dirà se aveva ragione.