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18/06/2015 06:30:00

Abusivismo. Oltre 1.300 domande di condono a Marsala. Continuano le demolizioni

 E’ uno dei comuni più abusivi della Sicilia, Marsala. 80 mila anime, e tanto mattone illegale. E per molti lo sblocco della sanatoria “Berlusconi” da parte della Regione arriva come una benedizione, dritta dritta dal passato, dai pasticci che hanno combinato i deputati regionali a recepire quella norma, e che fa tanto infuriare gli ambientalisti. Marsala con 1379 istanze di condono edilizio figura al settimo posto della classifica regionale delle domande di sanatoria per abusi commessi prima del 2003e e nelle zone ad «inedificabilità relativa», ma non in quelle ad «inedificabilità assoluta». E’ il condono Berlusconi, voluto dall’allora presidente del consiglio nel 2003, appunto, e che adesso viene recepito da una nuova circolare per sbloccare le domande di sanatoria presentate ai comuni subito dopo la sua approvazione. La circolare porta la firma dall’assessore al Territorio e Urbanistica, Maurizio Croce, e in sostanza sblocca circa 30 mila pratiche in tutta la sicilia. L’iter del «condono Berlusconi», in Sicilia, era stato bloccato, essendo stata recepita la legge nazionale, ma senza apportare le necessarie modifiche per adattarla alla realtà isolana dove vincoli paesaggistici ed architettonici, quindi zone di inedificabilità assoluta, interessano quasi tutto l’intero territorio regionale. Infatti questa norma permetterebbe di sanare abusi commessi all’interno di aree Sic e Zps, ed esclude le zone costiere. Le oltre mille pratiche di Marsala riguardano zone vincolate come quelle in prossimità della riserva dello Stagnone e delle Saline, e l’altro Sito d’Interesse Comunitario che sono le Sciare di Marsala. Il territorio negli anni è stato maltrattato, si è costruito in zone che si dovevano lasciare intatte, o almeno, in cui si potevano costruire immobili solo “pertinenti” alla zona, che rispettassero la vocazione naturale e non stravolgessero il paesaggio. «Con questa circolare – ha rilevato l’assessore Croce – rimettiamo in moto il procedimento per consentire ai comuni di perfezionare le istanze di sanatoria edilizia dopo avere verificato che siano state presentate entro i termini previsti».
Altra questione è invece la cementificazione in prossimità del mare che a Marsala ha creato parecchi danni, con la costa che è stata nascosta dalle case, molte delle quali abusive. E sull’abusivismo edilizio sulla costa pendono già delle pronunce definitive. Marsala è uno dei pochi comuni che, con l’amministrazione Carini, ha cominciato l’opera di demolizione dei manufatti costruiti illegalmente a meno di 150 metri dal mare, dopo quella legge del 76 che lo vietava. Nel settembre 2011 sono cominciate le demolizioni. Si sta completando la prima storica lista di case da abbattere. Si è arrivati a 20 su 22. L’ultima casa abusiva è stata buttata giù nei giorni scorsi. A breve si procederà poi ad affidare l’appalto per la demolizione di altre otto case abusive sulla costa. Ma ne restano tante da abbattere, in totale erano 509, e sarà compito del nuovo sindaco Alberto Di Girolamo vigilare e coordinare il tutto affinchè l’opera di ripristino della legalità non si impigli nelle maglie della burocrazia, di qualche funzionario indeciso, e che non ci siano altri ostacoli simili a quelli che ci sono stati negli anni passati.