Un altro medico dell’ospedale di Marsala è indagato per peculato. Ancora una volta per aver intascato, secondo l’accusa, somme di denaro per prestazioni sanitarie effettuate in regime di intramoenia. In questo caso, visite domiciliari effettuate a Palermo senza rendicontare tali somme e senza versare il dovuto nelle casse dell’Asp. L’indagato è il 57enne palermitano Francesco Cristiano Raimondo, direttore dell’Unità operativa complessa di Medicina interna del “Paolo Borsellino”. I fatti contestati sono relativi al periodo compreso tra il 2010 e il 2012. Ma Raimondo, difeso dall’avvocato Antonina Bonafede, è accusato anche di abuso d’ufficio. Questo secondo reato è ipotizzato in relazione ad altre prestazioni sanitarie effettuate in ospedale (visite mediche, esami diagnostici, certificazioni), tra il 2010 e il 2014, senza aver richiesto ai pazienti il pagamento delle somme previste per quelle prestazioni sanitarie. Visite gratis, dunque, con danno economico per l’Asp. L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Giulia D’Alessandro, è stata condotta dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura di Marsala. Al dirigente medico la Procura ha notificato l’avviso conclusione indagini preliminari, atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.