Assoluzione dalle accuse di usura ed estorsione. Condanna a soli 5 mesi, nonché a 500 euro di risarcimento danni (provvisionale), per esercizio arbitrario delle proprie ragioni e lesioni. E’ stata questa la sentenza emessa dal Tribunale di Marsala nel processo a Massimo Bellitteri, noto ristoratore marsalese, e ad Antonino Salvatore Sieri. Ad accusarli, affermando di essere stato vittima dei due imputati, era stato, nel 2008, l’agente di commercio Antonio Ignazio Correra. Quest’ultimo, a sua volta, già processato e condannato in primo grado per varie truffe nel campo della compravendita di prodotti per l’agricoltura, ricettazione di due assegni rubati e calunnia. E dallo scorso 8 giugno agli arresti domiciliari (indagine della sezione di pg della Guardia di finanza della Procura) per bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, nonché per truffa in danno dello Stato in quanto, affermando “falsamente”, secondo l’accusa, di essere vittima di estorsione e usura, avrebbe indotto in errore la prefettura di Trapani e il commissario straordinario di governo, riuscendo ad accedere al “fondo di solidarietà” per le vittime di estorsione e usura. Il Tribunale ha, quindi, sostanzialmente accolto le richieste avanzate dal pubblico ministero, che al termine della requisitoria, lo scorso 13 maggio, aveva invocato l’assoluzione di Bellitteri e Sieri dall’accusa di usura e la derubricazione delle imputazioni di estorsione e lesioni nel reato, decisamente meno grave, di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, per il quale aveva chiesto una condanna a 9 mesi di reclusione.