Dopo un periodo di sosta sono ripresi i lavori della stazione di servizio di Sappusi, a Marsala, quella che ha suscitato tante polemiche e che sta costruendo la ditta Adamo Ignazio e Figli Srl, della famiglia dell’ex sindaco di Marsala Giulia Adamo. Polemiche perchè al suo interno si erge l’antennone per telefonia mobile, che sembra quasi una torre di controllo, che insiste accanto a delle scuole e a un quartiere popolare. Le ruspe hanno ripreso a lavorare, a scavare, spianare e modellare quella che sarà una delle più grandi stazioni di servizio della città.
Il distributore è in costruzione da quasi tre anni in una zona molto popolata, quella di via Falcone, nel rione popolare di Sappusi. Accanto c’è il liceo delle Scienze umane e il liceo Scientifico. Poco più in là c’è la scuola elementare e materna Asta, sempre nelle vicinanze c’è il convitto di via Grotta del Toro, molto vicino in linea d’aria. E proprio gli studenti, i genitori dei ragazzi e bambini che vanno a scuola, oltre agli stessi abitanti una volta eretto l’antennone sono stati i primi a protestare, a voler capire cosa stesse succedendo in quella zona, che rischi c’erano per la saluta.
Durante il consiglio comunale aperto sulla libertà di stampa di due anni fa intervenne in aula, sollevando il caso, il rappresentante degli studenti dello Scientifico. Al coro di proteste si unirono Legambiente, il movimento No Muos, ci fu anche un intervento del portavoce al Senato del Movimento 5 Stelle, Santangelo. L’ex sindaco Adamo, e i suoi, più che porsi il problema del conflitto d’interessi e dell’opportunità di quella stazione di servizio si difendevano dagli attacchi cercando di distrarre l’attenzione: “a Marsala ci sono tante antenne telefoniche, coinvolgeremo gli studenti e l’arpa per fare una ricognizione”.
L’Arpa, intervenne, in una conferenza stampa , con il dirigente Antonio Sansone Santamaria, che ha detto che le emissioni dell’antenna erano in regola, e che l’Arpa aveva fatto tutti i controlli necessari. Per il rischio salute dei cittadini bisognava chiedere all’Asp. Poi sulla vicenda è caduto il silenzio, i lavori sono andati a rilento, non ci sono state più proteste.
La stazione di servizio si è cominciata a costruire grazie alla concessione edilizia dell’8 agosto 2012. La ditta l’ha ottenuta con la regola del silenzio assenzo da parte del Comune di Marsala. La stazione prevede oltre alle pompe di benzina anche un chioschetto per gli uffici, pensilline metallica per proteggere le pompe, su suna delle quali verranno messe dei pannelli fotovoltaici, e poi ci sarà un autolavaggio automatico. Nella concessione edilizia però non si parla nè della torre nè dell'antenna. Il tutto ricade, però, in una zona vincolata a verde pubblico e parcheggio del vigente Piano comprensoriale. Succede infatti che il Comune di Marsala non ha nè un piano regolatore generale, e solo di recente, dopo la concessione, è stato approvato un piano di razionalizzazione dei distributori di carburanti, che indichi dove e come si può costruire una stazione di rifornimento. Basta guardare corso Calatafimi per capire quali possono essere le conseguenze. La legge stabilisce che nel costruire un distributore di carburanti ci vuole una fascia di rispetto con scuole, edifici pubblici e ospedali. A decidere se ci sono i requisiti minimi di sicurezza sono i vigili del fuoco, attraverso una perizia tecnica vincolante per la concessione edilizia, e l’Asp. Entrambi hanno dato il nulla osta sul progetto della ditta Adamo.