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03/07/2015 02:04:00

Pagamenti. Le imprese trapanesi quarte per puntualità in Sicilia

 Le imprese della Provincia di Trapani, dati aggiornati a fine marzo 2015, si posizionano al quarto posto in Sicilia in tema di puntualità nei pagamenti commerciali. Il 19,9% ha saldato puntualmente le fatture ai fornitori, il 52,9% ha regolato i conti con un ritardo fino a 30 giorni dai termini concordati, il 27,2% oltre i 30 giorni. Una performance migliore della media regionale (18,9% di pagamenti puntuali) ma nettamente peggiore di quella nazionale (36,3%). Si segnala anche il peggioramento dei ritardi gravi, passati in 5 anni dal 9,6% del 2010 al 27,2% attuale.
È quanto emerge dallo Studio Pagamenti realizzato da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese siciliane del nel primo trimestre 2015.
Ragusa risulta la provincia più virtuosa della Sicilia con il 21% di imprese puntuali nei pagamenti commerciali, seguita da Catania (20,1%), Enna (20,1% di pagamenti ma più ritardataria di Catania), Trapani (19,9%), Caltanisetta (19,3%), Siracusa (18,7%), Messina (18,5%) e Palermo (17,7%). Chiude la classifica Agrigento, con solo il 17,1% di pagamenti alla scadenza a fronte di un 30,4% di ritardi gravi.
A livello regionale, nel primo trimestre dell’anno in corso, la Sicilia ha mostrato difficoltà, posizionandosi all’ultimo posto in Italia in tema di puntualità nei pagamenti commerciali. Solo il 18,9% delle imprese siciliane ha infatti saldato puntualmente le fatture ai propri fornitori, mentre il 52,4% ha regolato i conti con un ritardo fino a 30 giorni dai termini concordati e ben il 28,7% con un ritardo oltre i 30 giorni. La Sicilia mostra una performance di pagamento nettamente inferiore sia alla media italiana (36,7% di imprese puntuali, 15,7% di imprese oltre i 30 giorni di ritardo), sia a quella del Sud e le Isole (22,4% di imprese puntuali).
Una situazione in cui si segnala anche la preoccupante crescita dei ritardi oltre i 30 giorni dai termini concordati, che dal 2010 ad oggi hanno conosciuto un incremento del 173,4%. Nel contempo, sempre rispetto a 5 anni fa appaiono in calo del 14,5% le imprese con ritardi entro 30 giorni dalla scadenza e in diminuzione del 33% i buoni pagatori.
“I dati del nostro studio sulla Sicilia lasciano pochi dubbi. Le imprese hanno grossa difficoltà a gestire i pagamenti verso i fornitori, con performance nettamente inferiori alla media Italiana: a preoccupare maggiormente sono i ritardi gravi che colpiscono il quasi 30% delle imprese locali”, commenta Marco Preti, amministratore delegato CRIBIS D&B.
“Durante la crisi le aziende hanno vissuto un forte cambiamento nella gestione dei pagamenti e del credito commerciale e ora è possibile tirare le somme di questo nuovo contesto. Da un lato, le aziende operano oggi in un ambiente più complesso e rischioso rispetto al passato: fallimenti più frequenti, maggiore volatilità dell’affidabilità delle controparti, forte rischio di ritardi e insoluti anche dai clienti storici più fidelizzati. Dall’altro, hanno imparato a gestire meglio il credito commerciale, rendendolo un elemento centrale della gestione della clientela”.
La conferma arriva proprio dall’osservatorio privilegiato su migliaia di clienti rappresentato da CRIBIS D&B: le aziende che hanno raggiunto i migliori risultati sono quelle che hanno affrontato il problema dei ritardi e degli insoluti con un approccio più evoluto e sofisticato, adottando ad esempio un più attento monitoraggio della clientela e differenziando le strategie in funzione della tipologia di clientela. “In altre parole - conclude Preti - le imprese che hanno investito nella gestione del credito commerciale, in procedure, strumenti e persone, possono ora affrontare la ripresa con maggiore sicurezza e fiducia”.