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16/07/2015 11:49:00

Marsala, tentata rapina a rappresentante di gioielli. Arrivano due condanne

 Sono stati condannati dal gup Annalisa Amato i due presunti autori della tentata rapina, con sparatoria, avvenuta il 26 giugno 2014 ai danni di un rappresentante di gioielli in un palazzo sul lungomare Boeo, a Marsala. Con rito abbreviato, al 37enne Fabio Salvatore Di Pietra il gup ha inflitto 4 anni e 8 mesi di carcere e al 54enne Antonino Titone 4 anni e 2 mesi. Entrambi erano stati arrestati dai carabinieri lo scorso novembre. Il 26 giugno 2014, i banditi entrarono in azione intorno alle 13.30, quando la loro vittima stava rincasando, parcheggiando l’auto nel parcheggio sotterraneo condominiale. I due rapinatori, di cui uno armato di pistola, erano a volto coperto. Il loro intento era quello di impossessarsi della valigetta del rappresentante, contenente oro e monili per un valore di diverse migliaia di euro. Il “colpo”, però, sfumò per la pronta reazione della vittima, che premette sull’acceleratore e fuggì mentre uno dei due malviventi, allontanandosi, esplodeva contro l’auto alcuni colpi di pistola. La vittima era stata attesa dai rapinatori davanti casa. Un’azione ben studiata. Ma i due banditi non avevano messo in conto la coraggiosa reazione della vittima, che ha rischiato di essere ferito o ucciso. Scattato l’allarme, sul posto arrivarono subito i carabinieri, che trovarono i bossoli a terra. Poi, dopo avere ascoltato la testimonianza del rappresentante di gioielli, esaminarono le immagini filmate da telecamere di sorveglianza della zona, da cui furono “estrapolati preziosi fotogrammi” che hanno “fornito precise indicazioni sulle fattezze dei malviventi, sugli indumenti indossati e sul mezzo utilizzato per la fuga”. Grazie a ciò, nonostante il volto coperto dei due protagonisti dell’azione criminale, i carabinieri, coordinati dal capitano Carmine Gebiola, riuscirono a individuare i due presunti autori del drammatico mancato colpo. E le risultanze investigative furono condivise dal gip che firmò le ordinanze di custodia cautelare in carcere. Parecchi i precedenti penali di Titone e Di Pietra, entrambi arrestati, in passato, per vari reati. Il Titone anche per spaccio e tentata estorsione. Anche per questo, il pm Penna aveva invocato pene ancora più severe: 8 anni per Di Pietra e a 7 anni e mezzo per Titone.