Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
17/07/2015 06:40:00

Movida a Trapani, raffiche di multe ai locali. "Rivedere l'ordinanza sindacale"

 Mentre a Marsala si fanno controlli a tappeto sui negozi in centro, a Trapani continua la battaglia dei vigili urbani contro i rumori notturni. 

Non avrebbero rispettato l’ordinanza sindacale sulla movida, in sette - tra esercenti e musicisti - sono stati denunciati alla magistratura dagli agenti della polizia municipale che hanno eseguito numerosi controlli amministrativi nei locali del centro storico del capoluogo. In particolare, nelle attività di via Roma.
Secondo quanto accertato dai vigili urbani, i segnalati all’autorità giudiziaria avrebbero violato si le disposizioni dell’ordinanza con cui vengono adottate una serie di limitazioni e regole contro l’inquinamento acustico provocato dalle emissioni sonore provenienti dagli impianti di riproduzione musicale degli esercizi pubblici, sia le norme relative al superamento della soglia di rumore consentite che, nella fattispecie, avrebbero raggiunti limiti doppi a quelli permessi.
«Contrariamente al passato - ha detto il capo dei vigili, Biagio De Lio - la polizia municipale opererà sotto un profilo non solo amministrativo, ma anche penale di concerto con l’autorità giudiziaria».

Intanto su movida e turismo ci sono  le proposte presentate alla IV Commissione affari culturali, turismo e spettacolo dall’associazione Osservatorio per la legalità, presieduta dall’avvocato Vincenzo Maltese, che chiede di rivedere l’ordinanza sindacale. “Divisione della città in tre zone e diverse modalità per fare intrattenimento musicale, dal centro storico e residenziale dove la musica live si fermerà inderogabilmente alle 24 per l’interno del locale, ma con la possibilità di fare filodiffusione o musica d’ambiente, e alle 23 e solo in acustico e senza alcun tipo di amplificazione per l’esterno. Maggiori possibilità invece per le zone di estrema periferia o nelle zone industriali, perché spalmare un regolamento uniformemente in tutto il territorio non aiuta a decongestionare le zone critiche. Ma anche una regolamentazione della fascia costiera e delle frazioni balneari senza tralasciare i lidi attrezzati”. Sono queste alcune delle proposte presentate dall’avvocato Vincenzo Maltese, in collaborazione con il comitato “Progetto per Trapani”.
“Prevediamo anche premialità e sgravi fiscali per i locali virtuosi che collaborano alle iniziative del Comune e patente a punti per i gestori con lo stesso meccanismo di assegnazione della patente di guida” – commenta l’avvocato Filippo Spanò, componente del direttivo dell’Osservatorio – standard qualitativi da rispettare per le nuove licenze e una commissione di controllo composta da residenti e gestori che avrà il compito di monitorare il territorio.
L’Osservatorio chiede di “adottare un regolamento che guardi anche al futuro, limitarsi ad essere restrittivi, in una città come Trapani che vive di turismo, non fa di una ordinanza sindacale lo strumento adatto a mettere dei paletti in maniera equilibrata alla vita notturna di questa città”.
“Chiediamo infine – conclude la nota stampa dell’associazione – un presidio fisso che darebbe più sicurezza sia ai residenti che ai turisti, tramite organi di vigilanza, forze di Polizia Municipale per reprimere episodi di microcriminalità. Ognuno è chiamato a fare la propria parte, non basta il pugno duro contro gli esercenti che vengono multati per aver esposto cartellonistica non autorizzata, c’è bisogno di una regolamentazione generale più intelligente e di qualità”.