E’ stato condannato a sette mesi di reclusione il netturbino dell’Aimeri Ambiente che il pomeriggio del 16 marzo 2012, in via Stefano Bilardello, durante un turno di servizio, accoltellò il suo caposquadra. A emettere la sentenza è stato il giudice monocratico di Marsala. Protagonisti della vicenda sono il 52enne Massimo Ingrassia, processato e condannato per lesioni personali, e il caposquadra Giacomo Gandolfo Occhipinti. Sembra che all’origine del litigio vi sia stata una richiesta di contestazione disciplinare avanzata, alcune settimane prima, dal caposquadra. Al Pronto soccorso, al caposquadra fu diagnosticata una ferita lacero contusa guaribile in 9 giorni. A difendere Ingrassia è stato l’avvocato Edoardo Alagna, che durante il processo ha sottolineato: “Anche il mio assistito rimase ferito alla mano destra da arma da taglio. I sanitari del pronto soccorso riscontrarono anche altre varie contusioni”. Entrambi, infatti, furono trasportati in ospedale dalle ambulanze del 118. Giacomo Gandolfo Occhipinti si è naturalmente costituito parte civile. A rappresentarlo è stato l’avvocato Gaetano Di Bartolo.