Va avanti nel caos la discussione della riforma delle province all'Ars, che va approvata entro il 31 Luglio."E' giusto che concludiamo l’iter di questa legge, altrimenti il 31 luglio rischiamo il dissesto finanziario degli enti», ha affermato l’assessore alle Autonomie locali Giovanni Pistorio. Sono stati approvati i primi tre articoli. L’articolo 1, così come riscritto in base ad un emendamento del governo, prevede l’istituzione dei Liberi consorzi di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani e le Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina. L’articolo specifica inoltre che gli organi di governo sono eletti con “sistema indiretto di secondo grado”, cioè dai sindaci e dai consiglieri comunali. I territori di Liberi consorzi e Città metropolitane coincidono con le attuali ex Province regionali. Con l’articolo 2 si stabilisce la potestà statutaria per il regolamento del Libero
consorzio comunale. L’articolo 3 la potestà statutaria per regolamentare la Città metropolitana. Questi enti potranno prevedere nei rispettivi statuti la possibilità di eleggere direttamente il presidente del Libero consorzio o il sindaco metropolitano.