I musei siciliani possono restare aperti anche nei giorni festivi fino al 31 dicembre. Dopo mesi di tira e molla è stato trovato l’accordo tra l’assessorato regionale ai Beni culturali e i sindacati di categoria.
Fino ad oggi per contratto i custodi potevano garantire soltanto il 30% delle giornate festive nell’arco dell’anno, comprese le domeniche. Adesso, la nuova programmazione, dovrebbe riuscire a coprire tutti i giorni festivi, da qui alla fine dell’anno.
Il tetto massimo delle giornate festive stabilite per contratto è un problema superato quindi. Anche perchè l’assessore regionale Antonio Purpura ha promesso di aumentare le ore di lavoro dei 1.545 custodi con contratto full-time.
In questi mesi il tira e molla tra custodi e direttori di musei e parchi ha generato non poche polemiche, e così si avevano centinaia di turisti rimasti fuori dagli ingressi dei più importanti siti siciliani.
Per questo sono stati previsti incentivi e una turnazione regolare dei 112 siti. La soluzione non è però a costo zero. Costerà alla Regione circa 250 mila euro un più rispetto ai 3 milioni di euro che vengono stanziati ogni anno per musei e siti archeologici.
Da dove arrivano i soldi? Dal fondo che serve a pagare straordinari e premi di produttività dei dipendenti regionali.
La soluzione dovrebbe garantire, dicevamo, l’apertura festiva dei siti regionali. Ed evitare di vedere quelle code di cittadini e turisti incavolati fuori dai musei. Per questo la Regione ha avviat anche un monitoraggio delle visite nei singoli siti. Dove il numero dei visitatori è basso le aperture verranno programmate, quindi, le visite nei giorni festivi potranno avvenire solo su prenotazione per permettera anche lo spostamento in altri siti del personale. “Ci auguriamo che l’emergenza venga superata. Il nostro obiettivo è garantire una corretta fruizione dei siti”, commenta Luca Crimi, segretario regionale Uil Fpl.