Vendemmia 2015 al via per la Sicilia Doc. La Sicilia ha registrato un andamento climatico più che positivo: la primavera ha goduto di temperature miti ed è stata preceduta da abbondanti piogge durante l’inverno che, protrattesi sino al mese di marzo e alla prima metà di aprile, hanno garantito una riserva d’acqua ottimale nel suolo, tale da permettere una perfetta evoluzione della fase vegetativa.
Proprio in questi giorni si assiste alla fase dell’invaiatura per la maggior parte delle varietà coltivate nell’isola.
Nel caso del Pinot Grigio la maturazione è sopraggiunta da qualche giorno e ha regalato il primo grappolo d’Italia alla vendemmia 2015 nella zona di Menfi, Sicilia Occidentale.
« Abbiamo iniziato a raccogliere il Pinot Grigio, la varietà più precoce, lunedì. » dichiara Salvatore Li Petri, vicepresidente del Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia. « L’annata sino ad oggi si presenta molto equilibrata dal punto di vista vegetativo: abbiamo osservato un ottimo stato sanitario di uve e vigneti. Probabilmente ci sarà un po’ di uva in eccedenza, ma sempre relativamente a rese basse, che al massimo possono arrivare a 90 quintali per ettaro ».
L’osservazione unanime è che il potenziale produttivo in tutte le aree sia buono, con qualche grappolo in più rispetto al 2014. L’aspetto dei vigneti è ottimo, grazie ad un rigoglioso ed omogeneo sviluppo della parete fogliare, che ha messo le piante nelle condizioni ideali per affrontare la maturazione delle uve.
« Se all’inizio della stagione si prospettava un ritardo di qualche giorno, grazie all’andamento meteorologico il recupero è stato praticamente totale» afferma Filippo Paladino, vicepresidente del Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia, «a tal punto che è molto probabile che si inizi la raccolta a partire dai primissimi giorni di agosto, salvo il Pinot Grigio che si sta raccogliendo proprio in questi giorni ».
L’analisi climatica dell’ultimo periodo ha identificato questa come un’estate calda molto tipica per la Sicilia, con assenza o quasi di pioggia a partire dalla seconda metà di aprile. Un’annata secca, ma con temperature abbastanza elevate solo a partire da giugno, a causa dell’insistenza dell’anticiclone africano.
« La fase vegetativa è molto buona grazie all’accumulo di acqua nei mesi invernali; l’invaiatura sta avvenendo con tempistiche simili all’anno scorso. Con queste temperature abbastanza elevate stiamo già procedendo alle analisi per monitorare la maturazione delle uve. » conferma Claudio Galosi, enologo presso la cantina Feudo Principi di Butera.
Un clima che probabilmente favorirà i vitigni autoctoni che, selezionati nel corso del tempo da queste condizioni, potrebbero sorprendere con un livello qualitativo superiore alla media.
Una situazione fitosanitaria molto buona e una produzione nella norma trovano ad oggi nell’equilibrio la miglior chiave di descrizione.
« Nella zona di Noto le vigne stanno maturando bene, pertanto probabilmente inizieremo la vendemmia a metà agosto con la raccolta del Syrah. Siamo particolarmente contenti sia del Nero d’Avola, ancora indietro in termini di maturità, che del Moscato. » afferma Alberto Buratto, socio del Consorzio, e continua: « A Pianetto invece, presumibilmente si comincerà a vendemmiare a fine agosto, in quanto il Merlot sta iniziando ora la fase di invaiatura. Possiamo dire di avere una sanità di uve e una compattezza che non si vedevano da anni. Si può affermare che le premesse sono molto buone: ora dobbiamo attendere fiduciosi, con gli occhi rivolti al cielo. »
Si conferma così quella peculiare caratteristica del vigneto siciliano che permette all’isola di qualificarsi come continente vitivinicolo, non solo per i suoi 103.000 ettari vitati, ovvero il 16% del vigneto italiano, ma soprattutto per il calendario delle vendemmie di lunghezza superiore rispetto a qualunque altra regione viticola europea.
I vigneti siciliani si estendono ad altitudini che vanno dagli 0 metri sul livello del mare sino a giungere a più di 1.000 metri. Colline dolci con orientamento est/ovest si alternano a valli con orientamento nord/sud. Queste particolarità regalano alla Sicilia la sua straordinaria unicità.
In più, anche quest’anno il vigneto Sicilia DOC si conferma nella sua spiccatissima attitudine alla sostenibilità, favorita da condizioni climatiche che hanno reso possibile una riduzione al minimo dei trattamenti in vigneto.