Lucia Borsellino, ex assessore regionale alla Sanità e figlia del magistrato ucciso dalla mafia in Via D'Amelio, dovrà spostarsi sotto scorta. Lo ha deciso il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza del Ministero dell'Interno. L'ex assessore ora è protetta da una auto blindata e due agenti della polizia di stato armati. La decisione è stata presa a ferragosto e sarebbe legata alle indagini sulla sanità ma anche ai numerosi esposti presentati dalla Borsellino quando era assessore regionale alla Sanità. La Borsellino si è dimessa da quella carica il 2 luglio scorso “per ragioni di ordine etico e morale e quindi personale sempre più inconciliabili con il mio mandato”. La Borsellino da assessore aveva collaborato con gli inquirenti nell'ambito dell'indagine su Matteo Tutino ex primario di chirurgia plastica al Villa Sofia di Palermo, finito agli arresti domiciliari, e medico personale del governatore siciliano Rosario Crocetta. La Borsellino si era dimessa prima delle rivelazioni del'Espresso sulla presunta intercettazione che secondo il settimanale avrebbe captato Tutino dire a Crocetta che l'assessore “va fatta saltare come suo padre”. Intercettazione smentita da diverse procure siciliane e dallo stesso Crocetta. Un caso che ha tenuto sul filo le sorti politiche siciliane e di Crocetta.
Ora per l'ex assessore arriva la scorta e la decisione non sarebbe stata accolta con favore dalla Borsellino e dai suoi familiari.