Mentre il porto di Marsala cade a pezzi, con problemi nella banchina e nell'illuminazione. Mentre il progetto del porto pubblico di Marsala si è arenato nelle maglie della burocrazia regionale, e nella constatazione che soldi per realizzarlo non ce ne sono, a che punto è l'iter del progetto privato della Marina di Marsala? Il porto privato, in sostanza, quello che dovrà costruire la Myr con il sistema della legge Burlando. “Manca solo la firma all'accordo di programma con il sindaco di Marsala e il presidente della Regione – spiega Massimo Ombra, amministratore della Myr – poi possiamo cominciare i lavori”.
Si torna al tavolo col Comune di Marsala, quindi, dopo l'epoca delle battaglie burocratiche e giudiziarie con l'ex sindaco Giulia Adamo, che spingeva per il progetto pubblico della messa in sicurezza. Quel progetto, oltre ad aver trovato difficoltà burocratiche, non aveva la copertura finanziaria, 50 milioni di euro, promessa dal presidente Rosario Crocetta.
“Il 10 aprile 2014 il progetto ha ricevuto il parere unanime della conferenza di servizi, ha avuto in linea tecnica l'approvazione degli enti locali e regionali che erano coinvolti – spiega ancora Ombra sul progetto Myr. A valle di questa approvazione era necessario acquisire il parere della commissione Via Vas a livello nazionale”. Approvazione che è arrivata lo scorso 17 luglio. “Adesso aspettiamo il provvedimento ufficiale con la firma del ministro dell'ambiente e del ministro dei beni culturali e si può procedere alla firma dell'accordo di programma, tra me il sindaco di Marsala e il presidente della Regione”.
"L'iter del progetto privato - dice il sindaco Alberto Di Girolamo - è abbastanza avanti. Il progetto è tornato da Roma e adesso bisogna trovare i fondi per realizzarlo".
La legge Burlando consente a un privato di realizzare un porto turistico con propri fondi “e non prevede la compartecipazione da parte del pubblico” precisa Ombra. “Poi – continua - è un altro discorso se il privato ha capacità di accedere a bandi pubblici”.
E i tempi? Tempo fa si era detto che i lavori sarebbero cominciati nel 2015 per completarsi nel 2017. “Possiamo iniziare nel 2016. Ci vogliono 24 mesi per il completamento dei lavori. Sarà il 2017, o primi mesi del 2018 il completamento. Per l'estate 2018 necessariamente ci sarà il Marina. È interesse nostro e delle banche che finanziano il privato” dice l'amministratore della Myr. “La parte pubblica – continua Ombra - non può cogliere l'alibi di qualsiasi attesa di finanziamento per procedere speditamente alla firma dell'accordo di programma. Aspettiamo di sederci al tavolo con Comune e Regione. Non è vero che la palla è in mano al privato”.
In questi anni, dicevamo, sono state segnate da battaglie giudiziarie. L'ultima è stata la maxi richiesta di risarcimento danni, 8 milioni di euro, fatta con ricorso al Tar dalla Myr nei confronti del Comune di Marsala per presunti ostruzionismi e ritardi nell'iter del progetto privato. Ora le cose sono cambiate. Il progetto di messa in sicurezza venne votato dal consiglio comunale di Marsala prima con la mappa della poseidonia sbagliata, poi con quella corretta. In mezzo un'inchiesta della Procura di Trapani che indagava per falso sulla mappa della poseidonia davanti il porto che accompagnava il progetto pubblico. Inchieste ma anche promesse. Come quella che fece Crocetta ad Adamo, che la portava a dire “la Regione ha un mare di soldi”. Ma nell'ultima relazione la Regione ha proprio detto che non ci sono fondi previsti per il progetto pubblico. Intanto il porto cade a pezzi, le banchine vengono inghiottite ad ogni mareggiata, i pescatori non sanno (è il caso di dirlo) che pesci prendere per le pessime condizioni del porto.