Oggi a Trapani il consiglio comunale discute la mozione di sfiducia al sindaco Vito Damiano. Nel consiglio comunale di questa mattina, infatti, dovrebbero essere raggiunte le 12 firme affinché la mozione venga presentata e, poi, inserita all’ordine del giorno. A riproporla sarà Francesco Salone dei “Ricostruttori” e si tratta della stessa, a sua volta, proposta da Mimmo Fazio e dallo stesso Salone. Una mozione che già vanta 8 firme, quelle dei 5 consiglieri di “Uniti per il Futuro” di Fazio e dei 3 dei “Ricostruttori” di Salone. A questi, poi, questa mattina dovrebbero aggiungersi anche quelle di Forza Italia, non tre come i componenti del gruppo, bensì quattro. Proprio il numero minimo per raggiungere il quorum di 12.
Questa mattina, nel corso della seduta, inoltre, Francesco Salone intende chiedere apertamente a ciascun collega d’aula di firmare la mozione di sfiducia. «Voglio capire, attraverso un atto concreto, chi è contro questo sindaco e chi, invece, sotterraneamente, lo sostiene facendo finta di fare l'oppositore - afferma Salone -. Per fare ciò c'è un unico sistema: chiedere apertamente in aula a ciascun consigliere di firmare la mozione di sfiducia. Non credo possano esserci più tentennamenti e distinguo. Gli ultimi fatti amministrativi ci impongono il tentativo di mandare a casa questo sindaco».
“Io – continua Salone – l’ho detto fin da subito, sono disposto a firmare qualsiasi mozione purché Damiano lasci l’incarico. Voglio vedere domani se i miei colleghi, a parte coloro che già hanno firmato la mozione, saranno coerenti con le dichiarazioni rilasciate».
«Mi riferisco in particolare ai colleghi di Forza Italia, indicati dal sindaco come disponibili alla “collaborazione” riferendosi alle recenti dichiarazioni in aula del sindaco rivolte a Giuseppe Guaiana (lo ha ironicamente definito “assessore”) -.
“Se davvero intendono mostrare la loro distanza da Damiano – conclude Salone – firmino la mozione di sfiducia, qualunque essa sia e chiunque la presenti.
Soprattutto gli uomini loro vicini lascino gli incarichi di sottogoverno; ricordo a Giuseppe Guaiana, che indicò proprio Lui l’attuale presidente dell’ATM, alla vigilia del voto sulla TARES».
Voci insistenti parlano di un'eventuale giunta di "salute pubblica" con l'appoggio del Pd e del Psi. Ma i due segretari comunali, in una nota congiunta, smentiscono:
Gli errori di gestione di questa amministrazione non potrebbero essere sanati da un intervento di forze che non hanno eletto, né condividono, le scelte di questa Sindacatura. Altre vie, donerebbero inutile continuità all’opera dell’ultimo Sindaco d’Italia -secondo le classifiche nazionali di gradimento- senza mai un programma e senza mai consenso. Il senso di responsabilità che in questi giorni è stato ancora una volta declamato da alcuni, viene in questa sede condiviso, e dovrebbe essere recepito da chi di dovere, che avvertendo una più ampia sensibilità, potrebbe realmente porre fine a questo percorso politico rovinoso. Potenziamento dei servizi, maggiore vivibilità della città, programmazione turistica, cura delle infrastrutture oltre che al supporto al settore della pesca, agricoltura e commercio, rappresentano solo alcuni degli argomenti di cui il PD ed il PSI hanno deciso di farsi promotori: questa città ha bisogno di contenuti, di progetti e di idee, non di postazioni di potere ad appannaggio di pochi. Questi sono gli unici presupposti, sui quali si è già incardinato un programma comune che è diventato il percorso fondante del patto federativo, da condividere e arricchire insieme a parti politiche e associazioni locali affini che vorranno parteciparvi e che determini un assoluta discontinuità rispetto a questa amministrazione.