Mauro Rostagno, la memoria contesa. Domani ricorre l’anniversario del suo omicidio e il sociologo e giornalista ucciso a Valderice nel 1988 verrà ricordato tra oggi e domani con due iniziative, una organizzata dal collettivo “Ciao Mauro”, e un’altra invece organizzata da Saman. "Ciao Mauro" è il nome di un'associazione che organizza l'omonimo evento. Saman è un'associazione, radicata in tutto il territorio nazionale, impegnata nel recupero dei tossicodipendenti, gestendo oggi anche beni confiscati alla mafia. Rostagno ne è stato il fondatore. Tra i due gruppi ci sono divergenze note, che i giorni della ricorrenza dell’omicidio di Rostagno rendono forse ancora più evidente. Una situazione che si trascina da anni.
“Effettivamente Saman è uscita dal collettivo Ciao Mauro da qualche anno - dice Giorgio Zacco, uno dei principali organizzatori di Ciao Mauro - . Alla base ci sono delle ruggini tra Maddalena Rostagno, la figlia di Mauro, e i vertici della Saman. Ricordo in particolare che l'uscita di Saman da Ciao Mauro avvenne un intervento pubblico di Maddalena”. La figlia di Rostagno, infatti, non è mai stata tenera con Saman.
Zacco minimizza sulla doppia manifestazione. “Non è nulla di grave - continua - anche l’anno scorso Trapani Cambia e altre associazioni hanno organizzato un evento in memoria di Mauro Rostagno, che si è aggiunto alla nostra manifestazione. O qualche anno fa, mi ricordo, ci fu una tavola rotonda di Libera. Più cose si organizzano, meglio è. Noi abbiamo pubblicizzato l’evento di Saman sulla nostra pagina Facebook per dire…”. Zacco ci tiene anche a precisare: “A noi non interessa, fare degli eventi generici, ma approfondire dei temi in maniera specifica. Ad esempio quest’anno parleremo di uno degli aspetti centrali della sentenza su Rostagno, cioè il depistaggio. Si tratta di una trentina di pagine su oltre tremila della sentenza , dove sono elencati tutti i depistaggi delle indagini su Rostagno. Una cosa incredibile". Dalle parti di Saman uno dei rimproveri che si muovono a Ciao Mauro è quello di organizzare solo l'evento in occasione dell'anniversario dell'omicidio, e poi null'altro. "Sicuramente - replica Zacco - se ne avremo le forze, organizzeremo altri approfondimenti della sentenza. Ognuno fa quel che può, tutte le polemiche sono inutili”.
Ciao Mauro quest’anno prevede alle undici e mezza di domani, 26 Settembre, il ritrovo davanti la tomba di Mauro Rostagno, nel cimitero di Valderice. Poi, il pomeriggio, una tavola rotonda con la senatrice Rosaria Capacchione e altri ospiti, per parlare dei depistaggi delle indagini su Rostagno, e uno spettacolo teatrale.
E Saman? Organizza la proiezione di un documentario di Alberto Castiglione, regista palermitano che ha fatto tanti lavori su Trapani, coadiuvato dalla sorella di Mauro Rostagno, Carla. Ci sarà una doppia proiezione, oggi. La mattina all’Istituto Alberghiero, e il pomeriggio alla Biblioteca Fardelliana. Il documentario ripercorre le tappe salienti della vita di Mauro Rostagno, raccontandone l’attività di giornalista per Rtc e offre testimonianze dell’impegno di Rostagno.
Insomma, tanta roba, ma la preoccupazione è che i già pochi partecipanti a queste iniziative si dividano ancora di più. Il giornalista Rino Giacalone partecipa a “Ciao Mauro” con l’associazione Articolo 21, del quale è responsabile a Trapani: “Organizza tutto il Comune di Valderice, per volontà del Sindaco Mino Spezia, e ritengo che sia un segnale importantissimo. Già ad Agosto ci è arrivato l’invito per un’intera giornata che il primo cittadino vuole dedicare a Mauro Rostagno. Con Saman non c’è nessuna divisione, anzi, dal mio punto di vista, più cose si organizzano e meglio è. Se Saman avesse chiamato Articolo 21 avremmo partecipato volentieri anche a quell’organizzazione. Per me è tutto positivo, perchè a parte la presentazione del libro di Adriano Sofri sul processo, di Rostagno ultimamente non si è continuato a parlare. Tra l’altro sarebbe stato grave se Saman e Ciao Mauro avessero trattato gli stessi argomenti. Invece da un lato c’è un bel documentario, dall’altro un convegno concentrato sul depistaggio”.
In un comunicato diffuso ieri Saman, però, si definisce l’unica associazione “che davvero testimonia il passaggio di Mauro a Trapani”:
Ventisette anni sono passati, ma noi di Saman siamo ancora e per sempre quelli di Mauro Rostagno... …e come unica associazione che davvero testimonia il passaggio di Mauro a Trapani, organizziamo per venerdi 25 settembre c.a. un evento che unisce insieme storia, conoscenza e impegno. Storia perché la storia di Saman è indissolubilmente legata a Mauro. Conoscenza perché in Saman c’è gente che davvero ha conosciuto Mauro, gli è stata amica, collega, assistente… Impegno perché Saman, soprattutto su Trapani, si è impegnata e si impegna ogni giorno e non solo il 26 settembre, per continuare a portare avanti il lavoro, la passione e il sogno di Mauro.
Gianni Di Malta, vicepresidente di Saman, racconta come come sono andate le cose: “Noi ricordiamo Mauro giornalmente, mantenendo in vita l’unica realtà che testimonia il passaggio in questa provincia, e che si chiama Saman. Circa le manifestazioni, noi avevamo chiesto al Comune di Valderice di sfruttare la coincidenza del concerto dei Tinturia per organizzare qualcosa, ma ci hanno detto che stavano già organizzando delle manifestazioni con Ciao Mauro. Ne abbiamo preso atto, ma ci dispiace. Non so perchè si sono dimenticati di noi”. Ma cosa divide realmente Ciao Mauro da Saman? Spiega Di Malta: "Una serie di cose. Il culmine è stato nell'episodio dell'inaugurazione di una stele in ricordo di Rostagno a Lenzi. Volevano il nostro marchio, ma per noi era inopportuno, dato che il quel momento il Sindaco di Valderice di allora, Camillo Iovino, era indagato nell'ambito di un'importante inchiesta di mafia. E tra l'altro, aggiungo, hanno sbagliato pure luogo: Mauro non è stato ucciso mica lì dove hanno meso la stele".
La speranza è che di Rostagno si continui a parlare, comunque. Anche perché le tremila pagine della sentenza di primo grado che ha condannato i mafiosi Virga e Mazzara, sono un racconto senza precedenti di cos’era Trapani negli anni in cui il giornalista operava con i suoi ragazzi a Rtc. A proposito, la sentenza è stata resa pubblica ed è disponibile on le. La potete leggere cliccando qui.