Luigi Giacalone, lei ha prima sfidato Alberto Di Girolamo alle primarie e poi, nonostante la comune militanza nel centrosinistra, l'ha sfidato insieme ad altri in campagna elettorale appoggiando Massimo Grillo. Di Girolamo ha fatto 100 giorni da sindaco di Marsala, qual è il suo bilancio Giacalone?
Prima devo fare una considerazione.
E faccia.
Sia durante le primarie che nella fase successiva avevo in mente un progetto ben preciso di mettere assieme un pezzo di borghesia cittadina, che a Marsala si riferisce al notaio Salvatore Lombardo, e un pezzo di mondo cattolico riferibile a Massimo Grillo. Tutto questo in un processo inclusivo e di rafforzamento del centrosinistra.
Stiamo parlando di cose lontane Giacalone. Qual era l'obbiettivo?
Creare un gruppo dirigente di peso politico per confrontarsi in maniera autorevole sia con il governo regionale che con quello nazionale. Ritengo che questa mia visione non è stata chiara ai cittadini ed è stata interpretata dagli esponenti del Pd come un tradimento.
Però è andata male, lei dice che non l'hanno capita gli elettori o forse era azzardata come mossa.
Non mi sono fatto capire io forse. E' stato un mio errore forse fare una scelta. Magari dovevo stare fuori dai giochi e questo mi avrebbe consentito di portare avanti questo ragionamento in modo più autorevole. Adesso è impossibile. Faccio autocritica. Non è stata spiegata bene da me. L'errore di aver accettato nello schieramento di Grillo Forza Marsala e movimenti di centrodestra ha ostacolato questo ragionamento che volevo portare avanti.
Ok. Questa premessa cosa c'entra con i primi cento giorni di Di Girolamo da sindaco ?
C'entra. Rendere autorevole la città significa avere una visione della città. Pensavo Marsala con una politica culturale importante. Che riuscisse a creare le condizioni per attrarre imprenditori che investissero a Marsala. Sarà stata un'utopia ma questa è stata la mia chiave di lettura anche nella candidatura alle primarie. Da questo punto di vista Alberto Di Girolamo è rimasto coerente, perchè ha sempre detto che non aveva questa idea di città. Per me questo è un limite.
Qual è il limite secondo lei dopo questi primi 100 giorni?
Non ha un'idea di città. Il suo limite è quello solo su questioni di ordinaria amministrazione. Ma se non hai un'idea di città saltano delle contraddizioni come successo con i rifiuti. Marsala non ha un'utilità culturale. Un altro problema è che le attività produttive pagano troppe tasse.
E il sindaco secondo lei cosa potrebbe fare?
Puntare sui due settori, modellare tutta l'attività amministrativa a cominciare con la formazione dei dirigenti, per finire con i fondi europei che non devono essere gestiti dalla Regione ma direttamente dalle aziende e dal Comune, trovare contatti anche con imprenditori esteri.
Lei li avrebbe questi contatti?
L'altro giorno ho ricevuto la visita del presidente del Paris Saint Germain, lo sceicco era disponibile ad investire nel territorio. Ci sono altri imprenditori disponibili. Per attrarre investitori Marsala si deve caratterizzare come una città che punta su due settori: turismo e agricoltura.
E come si fa secondo lei, qual è la sua ricetta?
Puntare su una politica di promozione. Ad esempio entrando nel merito dell'azione di co-marketing con Ryanair...
...che lei segue perchè è vice presidente della Camera di Commercio.
E' un'operazione che i sindaci dovrebbero approfondire e sfruttare.
Come? I sindaci dicono che vorrebbero più voce in capitolo sull'accordo.
Co-marketing significa che pago una quota per la promozione del territorio. Vorrei che i sindaci si confrontassero con Ryanair su questo. Una politica di promozione del territorio si può fare confrontandosi con Ryanair e con eventi attrattivi. Aver destinato il risarcimento dalla guerra in Libia al Monumento ai Mille non credo che possa portare un valore aggiunto in termini di ricezione turistica. Dal punto di vista culturale siamo in una situazione disastrosa.
Lei è sempre del Partito Democratico?
Sono stato sospeso.
E adesso? Ha aderito a qualche altro movimento?
Sono cittadino libero, valuto attentamente gli eventi politici che si svolgono in città e fuori. Personalmente continuo a tenere un ottimo rapporto con il notaio Salvatore Lombardo e con tutto questo ambiente della borghesia cittadina che vuole una città autorevole. Mantengo un ottimo rapporto con Grillo e il mondo cattolico. Credo che queste due forze siano importanti per cambiare il volto della città anche in collaborazione dell'amministrazione.
Con il sindaco si è visto dopo le elezioni?
Ci siamo visti e abbracciati.
Nessun rancore.
Siamo amici, non c'entra con le posizioni politiche. Se Alberto vuole un contributo di idee può cercarmi e noi siamo disposti a portare avanti quel percorso politico che dicevo prima. Alberto non si illuda. Marsala per il 50% ha votato lui, l'altro 50% ha votato contro. Parlo dei voti per il consiglio comunale. Se il candidato sindaco non fosse stato Massimo Grillo ma un altro sarebbe stata più dura per Alberto. In ogni caso se vuole un centrosinistra vincente deve puntare su un centrosinistra inclusivo.
E' una manovra di avvicinamento la sua, Giacalone. Sta dicendo che è disposto a parlarne, a collaborare.
Assolutamente sì. Nell'interesse della città. Non c'è ruggine né veleno.