Ruspe nuovamente all’opera a Marsala. In contrada Spagnola, infatti, davanti la laguna dello Stagnone, è stata effettuata la 24esima demolizione. Abbattuto un altro dei tanti immobili abusivi realizzati in riva al mare. Continua, dunque, l’opera avviata il 21 settembre 2011, quando, sempre in contrada Spagnola, fu abbattuto lo “scheletro” di un’abitazione mai completata in quanto, a suo tempo, subito sequestrata. L’operazione di ripristino dei luoghi illegalmente cementificati è stata avviata dal Comune solo dopo un costante pressing attuato dalla Procura di Marsala. Sin dal suo insediamento, infatti, il procuratore Alberto Di Pisa ha subito puntato la sua attenzione sul fenomeno dell’abusivismo edilizio diffuso. E dal momento che stentava a decollare sia l’immissione in possesso, da parte del Comune, delle centinaia di villette ormai dichiarate non più sanabili, e quindi da abbattere, la sezione di pg della Guardia di finanza della Procura inviò oltre 200 avvisi di garanzia a proprietari e funzionari comunali recalcitranti. In quattro anni, sono stati, così, abbattuti 24 dei 539 immobili inseriti dal Comune nella prima lista degli abusivi. Non tantissimi, ma comunque molti di più di quelli demoliti nella Valle dei Templi di Agrigento, per i quali c’è stato grande risalto mediatico. L’ultimo immobile abbattuto in contrada Spagnola era stato realizzato da tale Simone Figuccia. Intanto, non può destare un certo stupore il fatto che il maggior numero di demolizioni finora eseguite dal Comune abbia riguardato il versante nord marsalese e non quello meridionale, con un litorale più massicciamente cementificato negli ultimi trent’anni. E proprio sul litorale sud, lo scorso anno, otto villette abusive sono state scoperte dai militari della sezione di pg delle Fiamme Gialle della Procura. Due di questi immobili sono risultati essere in possesso di poliziotti marsalesi da tempo residenti a Palermo. Proprietari sono i loro genitori. Un’altra di queste otto villette era nella disponibilità del 54enne Filippo Chirco, imprenditore del settore movimento terra, arrestato nelle operazioni antimafia “Peronospera III” e “Black Out”, poi condannato per due casi di tentata estorsione. A far rispettare i divieti, in tema edilizio, avrebbero dovuto essere i vigili urbani, ma proprio la moglie (Emilia Cecchini) dell’ex comandante della polizia municipale di Marsala, Giuseppe La Rosa, all’inizio degli anni ’80 costruì abusivamente una villa a pochi passi dal mare per la quale il Comune rilasciò una concessione in sanatoria nel 1996. Altro clamoroso caso di villa abusiva in riva al mare, sempre nel versante sud, quello della famiglia dell’ex assessore forzista Patrizia Montalto.