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30/09/2015 09:37:00

Chiedeva buoni pasto anche quando non era in ufficio. Sospesa ex dirigente Procura Marsala

 Nonostante uno stipendio di circa tremila euro al mese, avrebbe cercato di “arrotondare” chiedendo oltre un centinaio di “buoni pasto”. Solo che questi buoni, per la Procura di Marsala, non le spettavano per niente.  Per questo, adesso, deve difendersi dalle accuse di truffa e falso ideologico, aggravati e continuati. Sono questi, infatti, i reati contestati all’ex dirigente amministrativo della Procura della repubblica di Marsala Antonella La Monica, 44 anni, palermitana, dallo scorso marzo in servizio al Tribunale di Trapani. All’alto funzionario i militari della sezione di pg della Guardia di finanza della Procura di Marsala hanno notificato la misura interdittiva disposta dal gip di Marsala, Riccardo Alcamo, di sospensione dall’esercizio dall’attività di pubblico ufficiale. Provvedimento adottato dal gip su richiesta della Procura di misura cautelare di “sospensione dall’attività di dirigente”. L’indagine, svolta dalle Fiamme Gialle della Procura, è stata coordinata dal procuratore Alberto Di Pisa. Per gli inquirenti, l’ex dirigente amministrativo della Procura marsalese, tra il maggio del 2014 e lo scorso marzo, ha chiesto indebitamente ben 117 “buoni pasto” (7 euro ciascuno) attestando di essere rimasta in ufficio anche nel pomeriggio (per almeno tre ore). Dalle indagini, però, è emerso che spesso, in merito alla sua presenza in ufficio, La Monica avrebbe attestato il falso. In diverse occasioni, infatti, è stato accertato, mediante analisi di tabulati telefonici, che nei giorni e negli orari in cui la dirigente attestava di essere in ufficio, in realtà, era altrove. Spesso a Palermo, dove abita. Dalle testimonianze di diversi impiegati della Procura, poi, si è scoperto che spesso arrivava in ufficio tra le 9.30 e le 10 e andava via intorno alle 13. Talvolta, non si vedeva proprio. Altra grave “imprudenza” è stata quella di aver buoni pasto (37) per il periodo in cui non era ancora stata immessa a Marsala (febbraio, marzo e primi dieci giorni di aprile 2014). A fronte di ciò, dopo aver preso possesso del suo ufficio di piazza Borsellino, La Monica, nell’ambito dei provvedimenti adottati per la “spending review”, dispose per i dipendenti della Procura di Marsala orari di lavoro che, di fatto, impedivano agli stessi di usufruire dei buoni pasto. Adesso, la clamorosa svolta giudiziaria, con la Procura marsalese che non esita a far pulizia anche al suo interno. “Sussistono i gravi indizi di colpevolezza” scrive, intanto, nel suo provvedimento, il giudice per le indagini preliminari Riccardo Alcamo.