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04/10/2015 00:01:00

Antimafia e veleni. Crocetta annuncia la seconda querela per Venturi

“Annuncio la seconda querela nei confronti di Marco Venturi, che ricordo ha fatto l’assessore alle Attività produttive nel governo di un presidente della Regione indagato per mafia e non ha mai proferito parola fino a quando non ha visto la burrasca e si è dissociato come se non avesse fatto parte di quella giunta”. Lo dice il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, replicando all’ex presidente di Confindustria Centro Sicilia, Marco Venturi che si è dimesso dall’associazione attaccando il leader degli industriali Antonello Montante e lo stesso Crocetta. “Da quando sono presidente – afferma Crocetta – non ho mai avuto rapporti con Venturi. Lui parla di mie intromissioni all’Irsap, ma io ho visto Alfonso Cicero in questi anni 3-4 volte e solo per dargli la mia solidarietà”.

“Se Venturi vuol fare polemica con la leadership di Confindustria sono fatti privati suoi e dell’associazione, ma che voglia coinvolgere il presidente della Regione, francamente è troppo”, aggiunge Crocetta. “Venturi mi è stato presentato da Montante, col quale tra l’altro, mi risulta che abbia avuto stretti rapporti fino a un mese fa – sostiene il governatore – e col quale ha vissuto una stagione lunga 11 anni. Sono tanti anni, perché solo adesso parla dell’ipotetica mafiosità di Montante? Io non mi invento i nemici e non m’invento neppure cose per calunniare i nemici”. Il governatore ricorda che dietro la svolta di Confindustria contro il racket a Caltanissetta “ci sono le denunce che partivano da Gela, dove con Tano Grasso e Renzo Caponetti abbiamo dato vita alla più grande associazione antiracket del Paese”. “Per anni – incalza Crocetta – Venturi ha potuto godere di una bella popolarità antiracket, ma solo perché Gela faceva parte dell’ex Provincia di Caltanissetta e dunque con le denunce degli imprenditori gelesi aumentavano le statistiche per l’intera Caltanissetta. Ma il rapporto delle denunce era di 150 a Gela contro la decina di Caltanissetta”. E ancora: “Quando fui attaccato dall’ex presidente dei costruttori Di Vincenzo, accusato di mafia, a Caltanissetta tutti stavano zitti, dov’era Venturi? Dopo mesi di battaglia il primo che aderì a quella lotta avviata da me fu Antonello Montante, che mi fu presentato da rappresentanti delle istituzioni molto severi e seriamente impegnati contro il racket e la mafia. Io non ho mai avuto ragione di dubitare di Montante e neppure di Venturi e di Ivan Lo Bello. Non so nulla delle vicende giudiziarie che a dire di Venturi riguardano Montante. Per quanto mi riguarda incontro i rappresentanti delle associazioni in momenti ufficiali e anche quando ero sindaco a Gela incontravo rappresentanti delle istituzioni o presidenti di Regione indagati, le cui vicende giudiziarie riguardavano i magistrati. Non ho mai fatto affari con Confindustria, chi fa affari grazie al ruolo di rappresentanza dell’associazione sono gli imprenditori, certamente non io”. E conclude: “Venturi non utilizzi teoremi, il fatto che parli di me mi fa pensare che dietro non ci sia solo uno scontro interno a Confindustria ma che il gioco sia più complesso rispetto alla battaglia di legalità e cambiamento che ho intrapreso da quando sono al governo della Sicilia”.