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15/10/2015 06:50:00

Mafia, parla Bulgarella: "Nessun rapporto con Messina Denaro, accuse infondate"

 “Sono totalmente estraneo alle contestazioni mosse dai pubblici ministeri, le cui ipotesi – ripeto, ipotesi – sono costruite sulla base di una indagine del Ros dei Carabinieri che non riporta prove o elementi oggettivi di riscontro, ma dichiarazioni di mafiosi pentiti e di collaboratori di giustizia, rilasciate a distanza di parecchi anni, costruendo cosi’ un castello accusatorio pieno di molte suggestioni, soprattutto quando si evoca – quasi a voler dare ‘autorevolezza’ a una indagine basata sul nulla – il nome di Matteo Messina Denaro, che non ho mai conosciuto e con il quale non ho mai avuto, direttamente o indirettamente, collegamenti di alcun tipo”.

Cosi’ in una nota l’imprenditore Andrea Bulgarella in riferimento alle notizie riguardantiun’indagine della Dda della Procura di Firenze, che ipotizza a suo carico dei reati finanziari con l’aggravante di avere favorito l’associazione mafiosa. “Trovo singolare, oltre che inquietante – sottolinea l’imprenditore -, che un mafioso autore di numerosi efferati omicidi, poi pentitosi, e cioe’ il pluriomicida Giovanni Brusca, faccia il mio nome dopo 20 anni, parlando, tra l’altro, di me non come Andrea Bulgarella ma di ‘un Bulgarella’. Ed ancor piu’ singolare che su questa sua accusa si ipotizzi la mia vicinanza ad ambienti mafiosi. Come anche le pietre sanno, sono andato via dalla Sicilia proprio per sottrarmi al sistema affaristico degli appalti (che, va da se’, non e’ affatto diverso da quello di altre regioni d’Italia), impiegando nelle mie attivita’ risorse lecite provenienti dalle legittime attivita’ imprenditoriali nel settore pubblico e privato”.

“Senza alcun elemento di prova, ma solo per una mera ipotesi investigativa (che, purtroppo, per il pressapochismo di certa stampa, viene continuamente trasformata in una verita’ acclarata) mi viene contestato – dice Bulgarella – che i proventi delle mie attivita’ imprenditoriali sarebbero il frutto di una vagheggiata vicinanza ad ambienti mafiosi, ma non viene indicato un solo – dico, un solo episodio – da cui si possa desumere una simile, apodittica affermazione. Negli atti d’indagine gli stessi carabinieri, seppur ‘leggendo’ questi episodi con un grave pregiudizio, ricordano le circostanze in cui, quando ho operato da imprenditore in Sicilia, mi sono rifiutato di pagare chicchessia. Non solo. Agli atti dell’indagine c’e’ una intercettazione, non contenuta nel decreto di perquisizione (forse perche’ non funzionale alle suggestioni accusatorie ?), in cui un noto capo mafia trapanese, dialogando con altri mafiosi, mi definisce ‘sbirro'”. “Se per la mafia trapanese Andrea Bulgarella e’ ‘uno sbirro’, come si puo’ , dunque, dipingerlo come colluso ?”, si chiede l’imprenditore, che aggiunge: “Trovo, peraltro, contraddittorio che, mentre da un lato mi si accusa di ‘aver investito e continuare a investire in attivita’ economiche. prevalentemente acquisti, ristrutturazioni e gestione di alberghi in Toscana, ingenti capitali accumulati grazie ai vantaggi ottenuti dai rapporti con l’associazione mafiosa trapanese’, dall’altro si rileva come il mio gruppo imprenditoriale abbia debiti per 160 milioni di euro con le banche. Come posso avere avuto la disponibilita’ di ingenti capitali se, di contro, sono costretto a ricorrere continuamente al finanziamento delle banche per la gestione delle mie attivita’ imprenditoriali ?”.

“Negli atti d’indagine – dice l’imprenditore Bulgarella – i pm fanno discendere un mio supposto collegamento con il latitante Matteo Messina Denaro dal fatto che tra le ditte fornitrici dei miei alberghi c’e’ la ditta di Luca Bellomo, imprenditore sposato con la nipote di Matteo Messina Denaro. Basta questo per sostenere il mio presunto collegamento con il latitante e affibbiarmi l’etichetta di ‘uomo di Matteo Messina Denaro’, come ha scritto ‘Il Fatto Quotidiano’ nell’edizione di domenica 11 ottobre?”. Proprio su questa circostanza, chiarisco, senza tema di smentita, di non avere mai avuto contatti diretti con il Bellomo, ma solo rapporti commerciali con la ‘Schonuber Franchi’ e con la ‘Bottega dell’Albergo’ (societa’ leader per la fornitura degli alberghi), di cui Bellomo aveva la rappresentanza. Mi sono piu’ volte recato nella sede della ‘Shonuber’ a Bolzano, e mai negli uffici del Bellomo, non sapendo neanche dove gli stessi siano ubicati”. “Da giorni – sottolinea Bulgarella – sono stato catapultato in un tritacarne mediatico che mi dipinge come colluso con la mafia, e, peggio ancora, come ‘uomo di Messina Denaro’. Non ci dormo la notte: e’ una infamia, una inaccettabile calunnia che non sopporto e dalla quale mi difendero’ con ogni mezzo e in ogni aula giudiziaria. Di mezzo c’e’ la dignita’, l’onore e il decoro mio e di quanti, a vario titolo, lavorano con me. Se le cose che ipotizzano sul mio conto sono vere, che mi arrestino subito. Diversamente, proprio perche’ si tratta solo di ipotesi investigative che sono certo di chiarire con inoppugnabili elementi di fatto, pretendo rispetto per quello che oggi e’ Andrea Bulgarella: un imprenditore pulito, dalla parte dello Stato, che non merita l’onta di accuse infondate”.