Che fine ha fatto il centro commerciale naturale di Marsala? Era nato con tante speranze, doveva coinvolgere tutti gli operatori commerciali, turistici e ristoranti del centro storico di Marsala. Si pensava di creare, appunto, un centro commerciale naturale nel centro della città, da contrapporre ai centri commerciali classici, enormi capannoni chiusi e climatizzati.
Ora, dopo un primo periodo di enfasi, negli ultimi tempi si è sentito parlare poco del centro commercile naturale. Un suo sponsor era Giulia Adamo, ex sindaco di Marsala.
Ma adesso, quel percorso avviato all’epoca in cui sindaco era Renzo Carini, a che punto è? Insomma, che fine ha fatto il Centro Commerciale Naturale?
“Prosegue regolarmente - ci dice il presidente Antonio Di Pasquale - con la precedente amministrazione si era instaurato un tavolo tecnico e si era cominciato a lavorare, adesso dobbiamo riprendere il percorso e ci dobbiamo incontrare con la nuova amministrazione”.
Il Centro commerciale naturale, si legge nella legge regionale che li istituisce in Sicilia, l'insieme di attività terziarie private fra loro vicine e comunque ricadenti in un ambito urbano definito che, sotto forma di comitato promotore o associazione o ente o consorzio, agendo in rete come soggetto di un'offerta commerciale integrata ha lo scopo di riqualificare l'immagine e migliorare la vivibilità urbana negli spazi in cui opera; accrescere le capacità attrattive delle attività che ne fanno parte; migliorare il servizio offerto ai consumatori ed ai turisti”.
Inoltre i centri commerciali naturali possono ricevere incentivi, “sia economici che di supporto tecnico, sia dalla Regione che dagli altri enti locali e territoriali con i quali stipulano accordi per il perseguimento delle loro finalità, elaborando e realizzando iniziative per un comune marketing territoriale”.
Incentivi che sono arrivati in passato a Marsala. Oltre 400 mila euro arrivati dala Regione che per gli operatori e le attività associate, e che rispettavano determinati requisiti, sono serviti per fare lavori ai locali. “Ma non dobbiamo essere fraintesi come è successo in passato”, aggiunge Di Pasquale. “Noi non facciamo attività di brokeraggio per prendere finanziamenti, e nemmeno organizziamo feste e festini”, il riferimento è al Natale dello scorso anno, quando i commercianti del CCN hanno comprato le luci natalizie e l’albero di piazza Loggia, cosa che il Comune, sotto commissariamento, non aveva fatto. “Il nostro compito è quello di interloquire con la pubblica amministrazione e di fare rete tra gli operatori, l’attività territoriale è frutto degli associati, indipendentemente dall’amministrazione”.
In questi anni però il numero degli associati è diminuito, da un’ottantina a circa 40, un po’ perchè per esserlo bisogna avere determinati requisiti, un po’ perchè, appunto, molti credevano che il Centro commerciale Naturale fosse un trampolino di lancio per arrivare prima ad ottenere benefit. In questo senso quello che emerge è molto egocentrismo da parte degli stessi operatori. Un aspetto che non è nuovo a Marsala, quello della mancanza di sinergia e del non fare rete. Il Centro commerciale naturale rischia di essere l’ennesimo proposito buono che rischia di arenare. “Il Centro commerciale naturale esiste, e cammina con le sue gambe. La nostra intenzione - conclude Di Pasquale - è fare rete per creare sviluppo economico. Nei prossimi giorni incontreremo l’amministrazione”.