Per un “cavillo” giuridico l’Aimeri Ambiente non è “responsabile civile” nel processo sul sistema, secondo l’accusa “illegale”, di raccolta e smaltimento dei rifiuti (“non differenziati”) gestito per conto dell’Ato Tp1. Reiterando la richiesta già avanzata, senza successo in fase di udienza preliminare, i legali dell’Aimeri hanno chiesto e ottenuto di tirarsi fuori dalla responsabilità civile evidenziando che la Dda dimenticò di invitarli a partecipare a un “atto irripetibile” effettuato in fase d’indagine. E cioè i rilievi tecnici su campioni di rifiuti effettuati alla Sicilfert. E il Tribunale ha dato ragione ai legali dell’Aimeri. La Sicilfert rimane, dunque, l’unico responsabile civile. Rimangono, naturalmente, imputati penalmente il direttore area Sud Aimeri, Orazio Colimberti, e il capo impianto del cantiere di Trapani, Salvatore Reina. All’esclusione dai responsabili civili della società che si occupa della raccolta dei rifiuti si era opposto soprattutto l’avvocato Luigi Cassata, legale di parte civile per il Comune di Marsala e l’Ato Tp1. Sia Cassata che altri legali avevano evidenziato che “la responsabilità civile dell’Aimeri era rinvenibile anche in altri atti d’indagine, come pedinamenti, appostamenti e intercettazioni”. Il Tribunale si è, inoltre, pronunciato sulle richieste di ammissione delle parti civili. Ammessi i Comuni di Marsala, Erice e Paceco, la Regione, il ministero dell’Ambiente e il Movimento difesa del cittadino. Esclusi, invece, Wwf, Legambiente, Codici, Mdc e Antiracket “Borsellino”. Battaglia anche sulle richieste di prova. Il pm Carlo Marzella ha chiesto l’ammissione di intercettazioni telefoniche, testimonianze e documentazioni. Gli avvocati difensori Massimiliano Tranchida, Vito Agosta, Valentina Castellucci e Pietro Cavasino hanno chiesto un rinvio per poter prendere visione di tutto questo materiale. Il tribunale ha concesso un paio di settimane, rinviando il processo al 20 novembre. Oltre a Colimberti e a Salvatore Alestra, ex direttore dell’Ato Tp1, accusati di corruzione, e al capo impianto Reina, imputati sono i responsabili della Sicilfert: Michele, Caterina e Pietro Foderà.