C’è qualcosa che unisce Pisa a Marsala. Non sono i tanti ragazzi che studiano fuori sede nella città toscana. E’ il rapporto che c’è tra imprenditori e Comune, sul fronte delle tasse non pagate. A Pisa l’imprenditore Andrea Bulgarella, coinvolto in una indagine della Dda fiorentina, deve al Comune 4,2 milioni di euro di tasse non pagate e ci sarebbero fidejussioni tossiche per 4,5 milioni di euro.Lo si apprende da una nota del Comune, che annuncia un’inchiesta interna sulle imprese in debito con l’amministrazione e l’eventuale invio di segnalazioni alla procura della Repubblica. Lo denuncia anche il gruppo consiliare “Una città in Comune - Partito della Rifondazione Comunista”. Andrea Bulgarella, trapanese di nascita e pisano d’adozione nella città della Torre è uno dei maggiori imprenditori, uno dei costruttori più noti in Toscana.
Anche a Marsala c’è un noto imprenditore che ha problemi con la giustizia e che deve al Comune parecchi soldi. Michele Licata, imprenditore e proprietario di un impero fatto di ristoranti, resort, sale ricevimenti, strutture sanitarie, è sotto inchiesta per vari reati che vanno dalla truffa, all’autoriciclaggio, all’evasione fiscale. A Michele Licata è stato sequestrato il suo impero, e indagati con lui ci sono diversi suoi familiari. Un impero da oltre 100 milioni di euro. Anche lui deve ai comuni su cui opera diverse somme per tasse comunali non pagate.
Al Comune di Marsala mancano 1,4 milioni di euro di tasse che dovrebbero pagare le sue aziende. Al Comune di Petrosino le tasse non pagate arrivano a 2 milioni di euro circa.
Ma mentre a Pisa il caso dell’imprenditore Bulgarella, delle sue tasse non pagate, delle fidejussioni “tossiche”, oltre ad essere stato sollevato dallo stesso Comune è stato anche sollevato da un gruppo in consiglio comunale di opposizione, a Marsala la questione non è stata affrontata politicamente. Non lo è stato fatto dalla maggioranza, che tra i suoi banchi vede seduto il consigliere Pino Cordaro, con il Pd, che è consuocero di Michele Licata. Neanche dall’opposizione è stato affrontato il caso dell’imprenditore che deve un mucchio di soldi al Comune, soldi che risolverebbero alcuni problemi di bilancio Soltanto il Movimento 5 Stelle, con una nota, ha chiesto conto dei debiti del gruppo Licata nei confronti del Comune. L’assessore al Bilancio, Agostino Licari, ha detto che ha sollecitato l’amministratore giudiziario delle aziende del gruppo Licata a saldare i debiti. Anche il sindaco di Petrosino è intervenuto per chiedere il saldo dei debiti.
Il fatto è che dalle nostre parti in consiglio comunale, nessuno ha sollevato il caso. A Pisa ci sono state delle manifestazioni delle opposizioni. Anche i cittadini hanno protestato in consiglio comunale, schierandosi dalla parte del Comune, della cosa pubblica, della casa del cittadino che vanta crediti consistenti. E si è protestato soprattutto per le fidejussioni presentate in comune da Andrea Bulgarella per avere i permessi a costruire per gli interventi del Parco delle Torri, della Piazza del Terzo Millennio, dei Frati Bigi e della ex-Colonia Vittorio Emanuele II. Fidejussioni che sarebbero “ tossiche, in altre parole sono carta straccia. Bulgarella ha depositato in Comune fideiussioni fittizie per oltre 4,5 milioni di euro rilasciate da società finanziarie o direttamente non abilitate dalla Banca d’Italia oppure cancellate dagli elenchi dei soggetti autorizzati perché non aventi i requisiti e quasi sempre al centro di grandi scandali e inchieste di gran rilevanza” ha denunciato il il gruppo di Rifondazione. Anche a Marsala e Petrosino ci sono fidejussioni ‘tossiche’ che si riferiscono al gruppo Licata?