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12/01/2016 06:10:00

Salemi e le "case a 1 euro" a rischio crollo. Assolto l'ex sindaco Vittorio Sgarbi

  Il giudice monocratico di Marsala Matteo Giacalone ha assolto l’ex sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi dalle accuse di “omissione di lavori in edifici che minacciano rovina” e “omesso collocamento di segnali o ripari”. Dalle stesse accuse sono stati assolti anche un tecnico dello stesso Comune, l’ingegnere Giuseppe Placenza, capo del settore manutenzioni e protezione civile, e altre tre persone (Calogero Russo, Girolama Caruso e Francesco Ferrauti) proprietarie di vecchi immobili abbandonati. A invocare l’assoluzione è stato lo stesso pm Cardella. Il procedimento fu avviato nel 2011, quando la Procura di Marsala, sulla base di una serie di relazioni dei vigili del fuoco di Trapani, dispose il sequestro preventivo d'urgenza di alcuni immobili, in parte di privati cittadini e in parte del Comune di Salemi, nel quartiere arabo del Rabato. Alcuni immobili fanno parte del cosiddetto progetto “case a 1 euro” che l'amministrazione comunale acquisì al patrimonio dell'ente per recuperarle, rispettandone le caratteristiche architettoniche originarie, affidandone i lavori di recupero a personalità dell'arte, della cultura, delle istituzioni. Al Comune giunsero circa 10 mila “manifestazioni di disponibilità” da ogni parte del mondo. Poi, però, l’idea non decollò. Il sequestro dei vecchi immobili, abbandonati dopo il terremoto del 1968, fu ordinato dal pm Dino Petralia per pericolo di crolli. Proprio nel triennio dell’amministrazione Sgarbi, infatti, si sono registrati numerosi crolli. “Ciò, però – hanno sostenuto i legali della difesa – è conseguenza della vetustà degli edifici, delle piogge e della mancata manutenzione dal 1968 in poi. Non è colpa dell’amministrazione Sgarbi”. Dal critico d’arte, l’inchiesta fu giudicata “grottesca”, in quanto “la legge – ha spiegato Sgarbi - stabilisce, inequivocabilmente, che il recupero e la messa in sicurezza delle case distrutte dal terremoto del 1968 è di esclusiva pertinenza dello Stato centrale”. “Ad ogni modo – ha proseguito - osservo che per 40 anni nessuno, compresa la Procura inquirente, si è preoccupato delle case abbandonate del centro storico di Salemi. Hanno scoperto l'acqua calda dicendo che vi sono pericoli di crolli. Mi chiedo: se ne accorgono adesso che sono pericolanti? Sono così da 30 anni, mentre io sono arrivato pochi anni fa e ho trovato un cimitero”. In una delle udienze del processo, un tecnico comunale, l’ingegnere Leone, ha dichiarato: “Se l’organo politico avesse messo in bilancio dei fondi per la manutenzione, i lavori sarebbero stati eseguiti”. Come dire: ‘non è stata colpa degli uffici tecnici’. Ma per l’avvocato Giovanni Di Giovanni, legale di Sgarbi, la “vastità del quartiere con case diroccate è tale che era impossibile per il Comune disporre sufficienti risorse economiche. Per questo fu varata l’iniziativa case a un euro”.