12.00 - Si complimentano per la scelta Marco Campagna e Alberto Di Girolamo, segretario provinciale e segretario comunale del Pd. Lo fanno con una nota commentando la decisione di Vito Cimiotta di autosospendersi dal gruppo Pd in consiglio comunale a Marsala dopo il rinvio a giudizio per voto di scambio.
“Non possiamo che esprimere apprezzamento per la scelta del consigliere Vito Cimiotta di sospendersi dal Partito in attesa dell'esito della vicenda giudiziaria che lo riguarda.
Stigmatizziamo il comportamento di chi in questi giorni ha voluto strumentalizzare tale vicenda senza conoscerla e al solo fine di cercare di giustificare vicende molto più gravi e per nulla pertinenti con quella che coinvolge il consigliere Cimiotta.
Come sempre fiduciosi nell'opera della magistratura, confidiamo che nel dibattimento processuale possa essere acclarata l'assoluta correttezza e trasparenza della condotta dello stesso.
7.00 - Il consigliere comunale di Marsala Vito Cimiotta si auto sospende dal Pd dopo il rinvio a giudizio per voto di scambio. Lo ha comunicato lo stesso esponente Pd, a capo della commissione Bilancio a Sala delle Lapidi, eletto durante la tornata elettorale della scorsa primavera.
Per Cimiotta, la Procura di Marsala ha chiesto la citazione diretta a giudizio. La Procura decide di seguire tale via quando ritiene di avere in mano prove sufficienti per saltare a piè pari il vaglio del Gup. L’indagine, coordinata direttamente dal procuratore uscente Alberto Di Pisa, è stata svolta dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura marsalese. Dall’inchiesta è emerso che Cimiotta, poco prima delle recenti elezioni amministrative, avrebbe promesso un posto di lavoro nel bar dell’ospedale “Paolo Borsellino” a due disoccupati locali in cambio di voti per se e anche per il candidato sindaco Alberto Di Girolamo. Così avrebbero raccontato i due disoccupati agli inquirenti, che avrebbero raccolto anche altri riscontri oggettivi e testimoniali. Il sindaco Di Girolamo, comunque, sarebbe stato all’oscuro di tutto e per questo non è stato indagato. Nell’ambito dell’indagine su Cimiotta, che fu eletto con 587 preferenze (settimo dei consiglieri del Pd a Palazzo VII Aprile) sarebbe, inoltre, emerso un pericoloso legame con la società “Vivenda spa” di Roma, vincitrice dell’appalto indetto dall’Asp per la gestione del bar/punto ristoro dell’ospedale di Marsala (per altro, recentemente chiuso per “certificazione inizio attività incompleta”). La “Vivenda”, infatti, fa parte del Gruppo “La Cascina” di Roma, venuto alla ribalta in quanto oggetto di un’interdittiva antimafia da parte del Prefetto di Roma, Gabrielli, che ha deciso il commissariamento della rete di tali società cooperative in quanto quattro manager del Gruppo sono stati coinvolti nel secondo capitolo dell’indagine “Mafia Capitale”.
Cimiotta, quindi si autosospende dal Pd (passerà al gruppo misto in consiglio comunale). La notizia della citazione diretta in giudizio era trapelata prima delle festività natalizie. Ma a quanto pare a Cimiotta è stata notificata solo in questi giorni, almeno così ha fatto sapere ieri il consigliere Pd nella nota con cui comunicava l'autosospensione. Eccola
Solo oggi, nonostante le reiterate e non corrette precedenti notizie di stampa, mi è stato notificato il decreto di citazione a giudizio per l’asserita promessa (secondo la Procura), di un posto di lavoro, al fine di ottenere il voto elettorale da parte di due miei amici, ai quali mi legano rapporti confidenziali fin dall’infanzia.
Per ragioni di correttezza e rispetto del gruppo politico cui appartengo, mi sono determinato ad autosospendermi dal Gruppo Consiliare del Partito Democratico, in attesa dell’esito del giudizio che con serenità affronterò.
Considerata la classificazione del reato contestatemi tra quelli per i quali, dato il modesto indice di offensività, non è prevista dal nostro codice di rito l’udienza preliminare, sarà necessario ed imprescindibile la verifica dibattimentale, nel corso della quale, per la prima volta dall’inizio delle indagini, mi sarà consentita la difesa dinanzi ad un Giudice.
Sono assolutamente fiducioso nella giustizia e ritengo di poter provare in dibattimento la assoluta correttezza e trasparenza del mio operato nel corso della campagna elettorale.
E proprio ieri del caso Cimiotta si è parlato nel Blog di Beppe Grillo, il fondatore del Movimento 5 Stelle. Beppe Grillo risponde alle critiche del Pd sul caso Quarto ricordando cosa succede a Marsala con il consigliere comunale del Pd Vito Cimiotta indagato per voto di scambio. Lo fa sul suo blog rispondendo alle polemiche su quanto sta succedendo nella cittadina campana, dove il sindaco del Movimento 5 Stelle è nell'occhio del ciclone per i voti della camorra, che secondo alcune intercettazioni, sarebbero andati ai 5 stelle.
"Pd al Marsala" è il titolo del post di Beppe Grillo.