Gaspare Giacalone, sindaco di Petrosino, che anno è stato quello che si è appena chiuso per il suo Comune?
Credo sia stato l’anno in assoluto più produttivo. Ha dato la possibilità di rendere visibili tutti quei progetti piccoli e grandi. Io nel mio messaggio augurale di fine anno, ho provato a fare una breve sintesi. Come accennavo in quella occasione, è stato possibile cominciare i lavori del manto stradale, i lavori di ristrutturazione della scuola media, la riqualificazione del cimitero. Abbiamo continuato con quelle cose che già da tre anni ormai sono consolidate e che io chiamo la rinascita culturale e artistica del mio territorio, continuando con un cartellone sempre più ricco e qualificato di eventi, concerti, momenti anche particolari e originali come Oasi d’Arte. Non ultimo gli interventi nel campo sociale. Abbiamo continuato con l’assegno civico che per noi è un po’ il reddito minimo garantito.
Quanti sono gli assistiti con l’assegno civico a Petrosino?
Sono, credo, intorno a 70/80 a rotazione nell’arco dell’anno. Tendiamo la mano a tutti quanti che sono di un’utilità incredibile per il nostro Comune. L’assessore Pellegrino ha gestito questo settore in maniera straordinaria, creando un rapporto di collaborazione molto forte con i cittadini, perchè non è soltanto all’aspetto monetario che bisogna guardare quando si interviene nelle politiche sociali ma bisogna guardare anche a chi si ha di fronte, perchè ognuno rappresenta una storia diversa.
Il 2015 è stato quindi un buon anno, nel quale si è raccolto tanto. Che cosa dobbiamo aspettarci a Petrosino nel 2016?
Ci aspettiamo il maturarsi anche di altri progetti che abbiamo in cantiere, come tutta una serie di scambi culturali con altri comuni d’Europa, su cui lavoriamo e su fronti diversi; nel campo dell’energia, sul quello del biologico e dell’arte. Tutte cose, alcune già finanziate, altre saranno finanziate e altre avviate e in fase avanzata.
Sembra avviato anche l’iter del Piano Regolatore.
Assolutamente sì. Io il mio programma amministrativo lo tengo sempre ben presente. Fra tutte le cose fatte, non voglio peccare di presunzione perchè devono essere gli altri a giudicarci, però credo che questo sia uno dei punti tra i più importanti se non il più importante.
Quanti passaggi mancano per l’approvazione del Piano Regolatore?
Attenzione, ne mancano ancora un po’ ma abbiamo sbrogliato una matassa molto complicata. Diciamo che la situazione era piuttosto ingarbugliata. Ci siamo ritrovati con un percorso iniziato dal consiglio comunale e un incarico dato nel 2004 ad un dipendente comunale che ha fatto una bozza di progetto di cui non tutto è disponibile.
Un dipendente dell’ufficio tecnico?
Sì, l’ing. Pietro Giacalone che era responsabile dello stesso ufficio. Cosa del tutto particolare, considerato che non è così usuale. Questo percorso però si è inceppato in diverse occasioni. Sono passati ben oltre dieci anni, è cambiata la legislazione, è cambiata la conformazione del nostro territorio e quel piano è assolutamente inutilizzabile.
E’ sempre quel piano che state portando avanti?
Partiamo da quello ma sarà completamente aggiornato. Iniziando con le nuove indicazioni che darà il consiglio comunale; questo sarà il prossimo passaggio, e poi stiamo iniziando la selezione con un nuovo progettista. Faremo una selezione pubblica e trasparente. Bisogna dire che c’è da risolvere il tipo di rapporto di prestazione fatto con il nostro dipendente comunale.
Dovete pagarlo?
Non so se andremo anche in questo caso in contenzioso come successo per il piano di utilizzo del demanio marittimo.
Anche per quello era lui il progettista?
Esatto, anche in quello era lui il progettista.
Quanto costava quel progetto?
Credo che fosse intorno a 50 mila euro. Il Comune si è opposto, abbiamo messo i nostri legali e il giudice ci ha chiesto di conciliare. Noi abbiamo fatto una nostra offerta che è stata rifiutata dall’ing. Giacalone poi siamo riusciti ad uscircene senza il pagamento di un solo centesimo. E’ probabile che anche per il piano regolatore possiamo avere dei percorsi simili. La cosa comunque più importante che vale per i cittadini è che l’iter ormai è sbloccato.
Preso atto che il piano regolatore, come strumento in se, in generale non ha più senso, perchè la burocrazia è troppo lenta rispetto ai tempi in cui le nostre città si evolvono, Marsala ne è la dimostrazione, dove si discute di una città pensata più di vent’anni fa. Nel suo piano regolatore, lei cosa prevede per Petrosino per i prossimi anni? Quale può essere uno dei pilastri su cui può poggiare lo sviluppo della città. Come strumento magari serve a poco ma come sforzo di immaginazione e di creatività che alla politica locale manca però può essere importante.
Io su questo dissento. Noi molto spesso, ma è un giudizio che vale per tutti noi italiani, ci rassegniamo a quelli che sono sia i comportamenti della politica che della burocrazia. Un piano di progettazione di una città è una cosa indispensabile che viene fatto in tutte le altre realtà occidentali. Per me è assolutamente utile. Possiamo semmai discutere sulla pesantezza dell’iter, su tutta una serie di elementi che vengono messi in gioco. Ma questa è una responsabilità della politica e della burocrazia e su questo che bisogna mettere mano. Ma non possiamo farlo noi sindaci, è una cosa che riguarda il legislatore e la Regione. Detto ciò, noi abbiamo voluto fortemente che si rilanciasse la discussione del piano regolatore con il coinvolgimento dei cittadini che devono sapere con assoluta trasparenza quello che facciamo ma devono anche avere la possibilità di dire la loro. Come primo atto, infatti, abbiamo incaricato cinque giovani professionisti che hanno organizzato degli incontri tematici con la cittadinanza. E’ stata creata anche una casella postale elettronica apposita dove i cittadini possono fare le loro osservazioni e quant’altro. Devo dire che, per via delle festività, gli incontri non sono stati superpartecipati ma chi ha partecipato ha detto la sua e in maniera estremamente qualificata. Noi comunque l’opportunità l’abbiamo data e credo sia un percorso nuovo per cui la gente non è nemmeno abituata a questi meccanismi, però, di sicuro abbiamo avuto un buon riscontro in termini di suggerimenti e di indicazioni che stiamo raccogliendo ed elaborando, coinvolgeremo le scuole e anche le altre agenzie del territorio.
Manca meno di un mese al Carnevale di Petrosino.
Presenteremo il nostro carnevale tra qualche giorno con una conferenza stampa.
Avete versato la quota per l’aeroporto di Birgi? Quanto spetta al Comune di Petrosino?
Sono quasi cinquanta mila euro che abbiamo già versato. Su questa vicenda come ben sapete, non condividevo affatto all’epoca. Ma una volta fatto l’accordo bisogna rispettarlo e noi lo stiamo continuando a fare. Questo era l’accordo tra i sindaci con la benedizione di sua eccellenza il prefetto. Però è giusto che i cittadini sappiano che ci sono Comuni che non solo non hanno pagato ma non hanno nemmeno firmato l’accordo.
La vicenda di Ryanair si risolverà, si spera, nel momento in cui il Libero Consorzio entrerà in funzione e magari tornerà ad esserci una guida politica della provincia. Non ha fiducia nel Libero Consorzio?
Dissento anche su questo. E’ un po’ quello che si diceva prima. E’ nella nostra mentalità italiana quella di avere delle aspettative e comunque distorcere le soluzioni secondo una visione della politica che è sbagliata. Noi pensiamo che la soluzione debba per forza passare attraverso un Ente territoriale che può essere il Comune, la Provincia, la Regione o lo Stato, ed io che sono un uomo di sinistra, invece, su questo dissento fortemente, perchè se accettiamo la libera concorrenza, questa è un sacrosanto principio sancito sia dalla nostra costituzione sia dalle normative europee, e invece ce ne freghiamo altamente. Io sono convinto che un aeroporto in un territorio debba gestirsi e debba essere soprattutto gestito in maniera assolutamente efficiente. Ma che cosa vogliamo di più in un territorio che dal punto di vista turistico è fortemente attrattivo, che cosa vogliamo in termini di flussi turistici piuttosto elevati, sia come potenziale che per quelli che sono i dati già in nostro possesso. Dobbiamo semplicemente avere una gestione dell’aeroporto che sia più efficace ed efficiente.
Questa cosa che lei è di sinistra significa che non va nei Cinquestelle? Lei dovendo scegliere tra i tantissimi partiti della sinistra, tra Civati, Sinistra Italiana, Vendola, Landini, Sel, dove andrebbe?
Allora, i rumors sono tanti ma io confermo ancora una volta che sto bene come sto. Mi piace amministrare il mio territorio, mi piace mettermi alla prova e mi piace vedere Petrosino come un laboratorio politico.
Però dovendo scegliere…
Scelgo le persone.
Andiamo avanti. Parliamo di rifiuti. Lei è nel Cda dell’SRR. Belice Ambiente è in liquidazione e dovrebbe finire a breve dice la Regione. Il 14 gennaio c’è l’ennesimo ultimatum. Come se ne esce dal grande stallo che c’è sui rifiuti.
Devo dire due cose. Una, che c’è stata una presa di posizione piuttosto forte di tutti i sindaci siciliani anche nei confronti di un assessorato all’Energia che poi si occupa del dipartimento rifiuti, in cui denunciamo delle condizioni da terzo mondo. Io lo ripeto in questa occasione, abbiamo una situazione emergenziale che viene a volte, - si ha questa sensazione -, costruita ad arte. Le discariche vengono chiuse con un giorno di preavviso, mezzi che non vengono messi a disposizione. La discarica di Campobello è stata chiusa definitivamente. E ogni volta c’è un balletto che ha dei costi esorbitanti. Noi sindaci ci assumiamo delle responsabilità pesantissime, perchè ogni volta con delle ordinanze contingibili e urgenti dobbiamo trovare dei fornitori in deroga a quello che è la legge. Questo è un primo aspetto che i cittadini devono sapere. Poi per quanto riguarda la situazione del comprensorio di comuni che riguarda la parte sud di Trapani, l’ex Belice Ambiente; l’SRR è formata da tre componenti, oltre a me ci sono i colleghii sindaci di Santa Ninfa e Campobello, siamo stati eletti il cinque di settembre e non siamo stati mai messi nelle condizioni di lavorare, perchè non abbiamo personale. Abbiamo chiesto a Belice Ambiente, al Commissario, al Prefetto di darci del personale amministrativo per portare avanti un piano che valga per tutto il comprensorio, per redigere anche la pianta organica e abbiamo assistito ad una lotta incredibile tra il Commissario, Sonia Alfano, e il liquidatore Lisma che ci ha visti nel mezzo e ci ha resi assolutamente inefficaci.
Dalla Regione dicono "attenzione che questi sindaci fanno i furbi: non pagano i servizi per i rifiuti, poi c’è l’emergenza, fanno le ordinanze per dare i famosi noli a caldo o a freddo e così il contribuente paga due volte. Paga il disservizio e la gara di affidamento extra". Lei che dice?
Rispondo all’assessore Contraffatto dicendo che, a prescindere da quello che è la singola posizione di ogni Comune, su cui non entro assolutamente nel merito, non si può dare la responsabilità ai sindaci per la questione dei pagamenti, perchè chiunque della Regione fa questa affermazione, tra parlamentari, funzionari o componenti della Giunta, deve sapere che la Regione è morosa nei pagamenti nei confronti dei Comuni di oltre un anno. Noi aspettiamo trasferimenti dalla Regione che non arrivano e non ce la facciamo più.
Tra l’altro da Castelvetrano e Salemi arriva la notizia che un finanziamento importante, che serviva per l’acquisto di mezzi per la raccolta dei rifiuti, è stato ritirato poco prima di Natale.
Questa è la situazione. Abbiamo una Regione che ha smesso di trasferire i soldi che sono dei comuni.