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15/01/2016 06:20:00

Massimo Ombra: "Il Marina di Marsala sarà pronto nel 2018"

Massimo Ombra, amministratore della Myr, (Marsala Yachting Resort), parliamo del porto, del progetto della Marina di Marsala, la realizzazione di un’infrastruttura importante per la città. Progetto che è stato oggetto a sua volta di mille discussioni, soprattutto politiche, specie quando c’era Giulia Adamo sindaco della città. Ad un certo punto sembrava tutto passato in secondo piano, invece, che sta succedendo attorno alla Marina di Marsala, il progetto va avanti?

Il progetto ha ricevuto durante la sindacatura Adamo, l’approvazione di tutti gli enti che facevano parte della conferenza di servizi il 10 di aprile 2014. Una volta congelato il progetto, andava presentata la VIA-VAS al Ministero. Il 22 di dicembre abbiamo ottenuto da parte del Ministero, - dopo alcuni passaggi normali della procedura -, l’approvazione della VIA-VAS (Valutazione d’Impatto Ambientale - Valutazione Ambientale Strategica), una procedura integrata.

E’ quella più antipatica dal punto di vista della burocrazia.

Assolutamente, è la massima espressione di certificazione dal punto di vista ambientale che si può fare. Per una centrale nucleare si fa la stessa procedura. Adesso il porto è dotato di tutte le approvazioni in linea tecnica.

C’è tutto quindi, manca solo il porto?

Allora, c’è tutto, e la VIA-VAS, è bene dirlo, non riguarda solo il Marina di Marsala ma l’intero bacino portuale. Adesso, finalmente, possiamo firmare l’accordo di programma tra la Myr, Regione e il Comune; i firmatari saremo, Crocetta, il Sindaco di Marsala ed io e firmato l’accordo di programma entro trenta giorni il consiglio comunale dovrà ratificare la firma dell’accordo di programma e si potrà andare così per atto formale alla concessione delle aree.

Questi sono i prossimi step che lei ha introdotto rispetto al progetto. Quindi ci deve essere l’ultima conferenza di servizi. Chi deve convocarla?

Deve essere convocata dal sindaco di Marsala perchè il sindaco è colui che promuove la conferenza.

C’è un termine entro cui va convocata?

Non c’è un termine. Ho sentito il sindaco, c’è la sua massima volontà di accelerare questa fase per rendere cantierabile l’opera. Approvato l’accordo di programma Marsala si dota del nuovo piano regolatore portuale. Tra l’altro è un piano strategico perchè ribalta le funzioni. Avremo il porto turistico all’interno della città dove c’è Piazza Piemonte e Lombardo, mentre la parte merci sarà dove c’è il molo di sottoflutto, quello di fronte via Lipari. Da questo punto di vista, abbiamo la possibilità di avvicinare il turista al centro della città. Dalla via Crispi fino a viale Isonzo Marsala si affaccerà sul porto turistico. Noi arriviamo esattamente fino in via Scipione l’Africano, l’area è quella.

Chiaramente si arriva fino a viale Isonzo in linea d’aria mantenendo il verde.

Assolutamente, noi incrementeremo il verde rispetto a quello attuale. Riqualificando un’area che oggi è uno scempio. Quella del Margitello è un’area con capannoni fatiscenti, con eternit. Lì non essendoci un piano regolatore nessuno investe. Noi nel fare il piano regolatore portuale abbiamo tenuto conto degli interessi di tutti gli operatori portuali, recependo le loro richieste. Si liberano economie, si liberano così risorse, non solo le nostre ma di tutti quelli che oggi lavorano nel porto e che potranno investire.

Massimo Ombra che tipo di intervento potrà fare il consiglio comunale? Solo di mera ratifica?

Si, puo fare solo una presa d’atto. Non può fare nulla per quel che riguarda il piano regolatore portuale. Il consiglio comunale, invece, e anche l’amministrazione avranno un ruolo importante che è quello della riqualificazione del waterfront. Marsala oggi è una città che, pur essendo una città costiera, se togliamo il parco archeologico, i bagli e il quartiere di Sappusi, praticamente non ha affaccio al mare a differenza di Trapani e Mazara e tutte le città costiere. Da questo punto di vista, il consiglio comunale ha l’opportunità, normando quello che è il waterfront, che non è regolato dal piano portuale ma dal piano regolatore generale, di consentire uno sviluppo sul mare, uno sviluppo che sia sostenibile che consenta di vivere il lungomare. Oggi se non fosse per quelle persone fanno jogging e per il chiosco, il nostro lungomare sarebbe morto.

Ci ricorda i numeri del Marina di Marsala?

Ci sono 1035 posti barca fino a 75 metri. Abbiamo innalzato la dimensione delle barche ma pensiamo di poter arrivare fino a 100 metri con un leggero riposizionamento dei pontili, quindi diventa un marina importantissimo per quanto riguarda i mega yacht. Ci sono una marea di mega yacht in giro per il mediterraneo che, è vero che d’estate vanno a Portofino piuttosto che in Costa Smeralda però devono stare 12 mesi l’anno a mare e cercano delle basi logistice. Marsala, dai contatti che abbiamo è considerata una ottima base logistica per far stare qui i mega yacht 12 mesi l’anno, il che vorrebbe dire, equipaggi, manutenzione delle barche e lavoro per tutti. Il mio auspicio è che a Marsala si possa fare un polo d’eccellenza della nautica, non soltanto la parte ludica, le isole, ma il diportista deve poter lasciare qui la barca in un posto sicuro dove può fare tutti i lavori che vuole 12 mesi l’anno.

Ricordiamo anche perchè lo fa la Myr, non lo fa per beneficenza.

La Myr è un’impresa a tutti gli effetti, che avrà una concessione di 70 anni per gestire l’area portuale. Diciamo che la metà degli investimenti sono nell’area della Myr e l’altra metà sono al di fuori della nostra concessione. Noi faremo i capannoni per i pescatori, faremo la diga di protezione, quindi la messa in sicurezza del porto e realizzeremo tutti quei servizi che consentiranno di avere un bacino perfettamente funzionante.

Il tutto che costi avrà per voi?

Circa 50 milioni di euro.

Ma fate un finanziamento, che si fa in questi casi?

Investiremo soldi nostri, ci sarà un parte di finanziamento bancario e chiaramente stiamo lavorando per avere anche dei finanziamenti europei, ma anche la Regione dovrà fare la sua parte.

Lei parlava di messa in sicurezza. E viene da pensare alle polemiche di due anni fa. Che fine ha fatto il progetto di messa in sicurezza da 50 milioni di euro che l’ex sindaco Adamo aveva sponsorizzato alla Regione e diceva che era pronto. Ne ha notizia, perchè se lo fa la Regione lei evita di mettere un po’ di soldi.

E’ chiaro che la Myr non poteva mai essere contro un progetto di messa in sicurezza perchè avrebbe risparmiato dei soldi. Se oggi lo dobbiamo fare noi vuol dire che dobbiamo spendere dei soldi per farlo. Per principio se la Regione si fa carico di un’opera pubblica che non ricade tra l’altro nella mia concessione, noi siamo più che contenti. Il problema è che, poichè quell’opera è propedeutica, se non è fattibile, io non posso fare il Marina di Marsala; da questo punto di vista avevamo il terrore di dover sottostare ad un’opera che poi non veniva mai fatta. Ad oggi, devo dire che il progetto di messa in sicurezza non ha avuto una autorizzazione in linea tecnica, non c’è un centesimo di finanziamento ed è fermo al palo. Noi abbiamo fatto bene ad insistere allora sulle nostre ragioni.

Lei dice che avete fatto bene ad insistere sulle vostre ragioni. Ma un po’ d’amarezza viene, rimane la sensazione del tempo perso per un progetto che possiamo dire non è neanche sulla carta.

L’amarezza c’è,  noi abbiamo messo dei soldi e fin quando il Marina non è operativo sono soldi persi, solo un investimento che rientrerà quando il Marina sarà avviato. Oggi non guardiamo più al passato. Cerchiamo di fare coesione tra città, amministrazione e la Myr per rendere l’opera operativa.

Altra curiosità, la poseidonia che fine fa al porto?

Basta progettare avendo rispetto della poseidonia. Porto e poseidonia possono convivere, messa in sicurezza e poseidonia possono convivere, noi così abbiamo fatto e il Ministero dell’Ambiente ce lo ha approvato. Tenga conto che questa è la seconda VIA-VAS integrata a livello nazionale che viene fatta, il porto di Trieste ci ha preceduto di una settimana, ed è la prova provata che messa in sicurezza, porto e poseidonia e quindi ambiente e sviluppo possono convivere.

Un salto in avanti nel tempo. Quando sarà pronto il Marina di Marsala?

I lavori dovrebbero cominciare nel secondo quadrimestre di quest’anno e sono due anni di lavori, nel 2018 il Marina sarà pronto. Tenga conto che ci lavoriamo dal 2008 e nel 2009 iniziò la conferenza di servizi.

Nel 2012 l’ex sindaco Adamo durante la campagna elettorale e dopo da sindaco vi ha definito in tanti modi: "cricca di affaristi, avete comprato mezza Marsala, i vostri interessi sono confligenti con il bene comune della città, ecc". Voi avete querelato Giulia Adamo per queste affermazioni.

Noi abbiamo inteso difendere un’idea imprenditoriale. Siamo imprenditori su questo territorio. Ausonia e Medi Power non scambiano molto con il territorio perchè lavorano fuori. Questa è un’impresa diversa, che deve vivere nel tessuto sociale e vivere di consenso sociale. Quando ci siamo sentiti attaccati in questo modo, e devo dire che gli attacchi non cominciano con la candidatura di mio fratello ma cominciano ben prima con la sindacatura Carini, già allora il progetto fu messo sotto attacco. Ricordo un 5 aprile del 2011 successe un finimondo di scambi di battibecchi tra l’allora sindaco Carini e il deputato regionale Adamo sul porto e sulla messa in sicurezza; lì non c’era la candidatura di mio fratello e nulla. Noi abbiamo inteso difendere quell’idea progettuale; sentendoci attaccati in maniera pubblica, sentivamo minacciato quello che era il nostro intraprendere e ci siamo difesi secondo le vie legali.

La notizia è che il giudice ha rigettato la vostra domanda di risarcimento danni.

L’esito in primo grado, del giudice monocratico, è stato che la richiesta non è stata accolta perchè è stato detto che c’era la campagna elettorale in cui poteva essere permesso questo. Scambiando, ancora una volta, me con mio fratello. Io con la campagna elettorale non c’entro niente. Non c’entravo con la campagna di Carini, di Giulia Adamo e di Di Girolamo, perchè, voglio dire, il progetto del porto per altri settant’anni non c’entrerà nulla con nessuna campagna elettorale.