Si è conclusa nei giorni scorsi l’operazione complessa denominata "Tallone d'Achille", disposta dal Comando Generale delle Capitanerie di porto nell’ambito dei controlli lungo la filiera della pesca, che ha visto impegnati i militari della Capitaneria di porto di Mazara del Vallo lungo tutta la giurisdizione di competenza.
In particolare, l’attività svolta è stata organizzata sia in un’ottica preventiva, a salvaguardia della salute dei consumatori finali, sia in senso repressivo per sanzionare quelle condotte illecite legate alla commercializzazione di prodotti ittici senza la prescritta documentazione sanitaria ovvero connesse a vere e proprie frodi alimentari.
Con la concomitanza delle festività Natalizie, i controlli degli uomini della Guardia Costiera di Mazara del Vallo si sono concentrati sui centri di deposito e smistamento dei prodotti ittici oltre che sui tradizionali punti di vendita al consumatore finale, alle prese con l’immancabile cenone di Capodanno.
Il bilancio finale dell’attività posta in essere nel periodo compreso tra dicembre 2015 ed il 10 gennaio 2016 ha portato all’irrogazione di sanzioni amministrative per oltre 22.000 euro ed al sequestro di circa 4350 kg di prodotti ittici rinvenuti in cattivo stato di conservazione, scaduti o privi di bollo sanitario e della necessaria documentazione ai fini della regolare tracciabilità.
In particolare, degna di nota è l’operazione svolta nei giorni antecedenti lo scorso Natale durante la quale, con il prezioso ausilio del locale Servizio Veterinario, è stato posto sotto fermo amministrativo un carico di ben 13 pedane, costituite da 40 a 50 cassette ciascuna, contenenti complessivamente oltre 4000 kg di gambero rosa congelato, privi della prescritta documentazione sanitaria e commerciale attestante la relativa rintracciabilità e, pertanto, l’immissione in commercio ai fini alimentari.
Il sequestro è stato operato in un grosso centro di commercializzazione di Mazara del Vallo al cui titolare, oltre all’irrogazione delle sanzioni amministrative previste dalla vigente normativa, è stata ordinata anche la distruzione a sue spese del prodotto ittico irregolarmente detenuto.