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20/01/2016 00:00:00

Mafia, condannato all'ergastolo Cosimo D'Amato. Procurò il tritolo per le stragi

La Corte di Cassazione ha condannato all'ergastolo Cosimo D’Amato, il pescatore accusato di aver fornito il tritolo per le stragi di Capaci (23 Maggio 1992), via D’Amelio (19 Luglio 1992) e per quelle del 1993 a Firenze, Roma e Milano. Arrestato dalla DDA di Firenze nel 2012, il pescatore fu condannato al carcere a vita, con rito abbreviato, già in primo grado, il 23 Maggio 2013, dal GUP di Firenze. Il 7 Luglio 2014 arrivò quindi la sentenza dalla Corte d’Assise d’Appello di Firenze “senza fine mai”. E ora il giudizio viene confermato in via definitiva dal verdetto della Cassazione. D’Amato si è pentito e collabora con la giustizia dal Settembre 2015. È considerato l’uomo che aiutò i componenti della cosca mafiosa di Brancaccio a reperire l’esplosivo in una zona nel golfo di Palermo, detto dai pescatori “u fussuni”, dove alla fine della seconda guerra mondiale ne venne affondato in gran quantità e dove solitamente si rifornivano i pescatori di frodo per preparare i loro ordigni. Secondo Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage fiorentina di via de’ Georgofili, “stavolta la giustizia ha trionfato in due sensi: con la giusta condanna sancita dalla Corte di Cassazione per Cosimo D’Amato e con il suo pentimento. D’Amato da qualche tempo collabora con la giustizia ed è ora libero dal giogo mafioso. Libero di dire, d’ora in avanti, in altri dibattimenti, tutta la verità e nient’altro che la verità, perché i nostri morti e i nostri invalidi ne hanno bisogno per trovare pace”.