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20/01/2016 22:00:00

Consorzi di bonifica in Sicilia, il sistema rischia di implodere

Rischia di implodere tutto il sistema dei Consorzi di Bonifica della Sicilia, oberati dai debiti sempre più crescenti, senza risorse necessarie a garantire la normale attività e soggetti da tempo a subire innumerevoli procedimenti risarcitori. Oltre 2.100 i dipendenti che gravitano attorno ai Consorzi di Bonifica tra tempo indeterminato e stagionali con un costo che si aggira sui 50 Milioni di euro. Oltre 130 milioni di debiti e di contenziosi in atto. Invasi semivuoti e limiti strutturali mettono a rischio la Stagione irrigua. Questo è la denuncia della presidente regionale di CIA Sicilia Rosa Giovanna Castagna:

 

“L’Assessore regionale all’agricoltura – evidenzia Castagna – deve intervenire per fermare l’aumento delle tariffe irrigue operate dai Consorzi di Bonifica e l’esecutività dei ruoli consortili in atto, assolutamente insopportabili dal mondo agricolo e fuori da ogni logica di gestione moderna e innovativa. La Confederazione Italiana Agricoltori ha più volte sottolineato come nelle condizioni attuali rimane incomprensibile ed assurdo decidere il taglio dei trasferimenti delle risorse ai Consorzi di Bonifica più di quanto previsto dalle normative. Per tutta risposta  nonostante le direttive dei due precedenti Assessori all’Agricoltura (le tariffe irrigue verranno mantenute in linea con gli anni passati e abbiamo definito le procedure per predisporre e approvare i bilanci di previsione senza incidere sulle tariffe… ), per far quadrare i conti i Direttori dei Consorzi di Bonifica aumentano a dismisura i ruoli irrigui scaricando sugli agricoltori una gestione dissennata che rischia di affossare la migliore agricoltura di qualità di cui la Sicilia ne vanta la primogenitura. Gli agricoltori – continua Castagna – chiedono al Governo della Regione e all’assessore Antonello Cracolici di intervenire con urgenza per mettere ordine al sistema della Bonifica restituendo agli agricoltori la gestione democratica di Enti che siano efficienti, risanati e puliti da ogni incrostazione debitoria. E’ necessario revocare l’art.47 della legge Regionale n. 9/2015 nella parte in cui si prevede il disimpegno finanziario della Regione Siciliana fino al pareggio bilancio dei Consorzi a decorrere dal 2021. Si decida in merito alle priorità sui grandi interventi relativi allo stato strutturale delle dighe, i collegamenti tra invasi, lo stato di salute delle reti scolanti e delle condotte idriche nonché lo stato dell’arte delle centrali di sollevamento e la loro funzionalità. E’ forte la nostra preoccupazione – conclude Castagna – rispetto alla situazione che vive il mondo Agricolo e alla necessità di dotare la Sicilia di strumenti snelli ed efficienti che oltre alla distribuzione dell’acqua ad un costo equo, possano operare per la salvaguardia del territorio e la sua manutenzione così come recitano i nuovi indirizzi di economia agricola nell’ambito del contesto Europeo e dello sviluppo sostenibile che le attuali normative impongono”.