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21/01/2016 06:30:00

Marsala. Dalla “setta” allo “sciacallaggio”. Scontro in consiglio sul caso Cimiotta

Bagarre in consiglio comunale a Marsala ieri con la prima seduta dell'anno che ha visto uno scontro acceso sul caso Cimiotta. Il consigliere del Movimento 5 Stelle Aldo Rodriquez ha lanciato l'offensiva chiedendo le dimissioni dell'esponente Pd rinviato a giudizio per voto di scambio. Il documento non stampato, la sospensione, il paragone con il caso Quarto, la difesa del sindaco Alberto Di Girolamo, lo “sciacallaggio politico”, la “setta”, i nervi tesissimi.

 

C'è un'aria frizzantina a Sala delle Lapidi. Un po' perchè l'aula è rimasta inabitata per circa un mese, e l'umidità punge. Un po' perchè , nel “transatlantico” c'è una gran folla. Il pubblico delle grandi occasioni per la prima seduta dell'anno. Ma non è stata la nostalgia delle comunicazioni sgrammaticate a far arrivare in massa molta gente a Palazzo VII Aprile.

C'è l'interesse, soprattutto da parte dei sostenitori dei 5 Stelle, per come verrà affrontata la questione del conigliere comunale Vito Cimiotta, autosospeso dal Pd dopo il rinvio a giudizio per voto di scambio. Aldo Rodriquez, consigliere pentastellato, è pronto a chiedere le dimissioni. Per farlo aspetta che arrivi il sindaco in aula. Passa tanto tempo. Nel frattempo si fa altro. Si osserva un minuto di silenzio per la scomparsa della madre della consigliera Linda Licari.
Si parla dello Stagnone che si sta prosciugando e della scomparsa del Psi in consiglio comunale. Ma queste sono altre storie.

Il sindaco poi, finalmente, arriva. E comincia lo scontro. Cimiotta siede tranquillo, lancia sguardi sicuri. Il sindaco saluta, cordiale, tutti, come suo solito. Enzo Sturiano, presidente del consiglio comunale, comincia a scaldare le corde vocali, percepisce che di lì a poco i decibel si alzeranno. Aldo Rodriquez si prepara a fare la prima cosa grillina dell'anno. E che cosa, chiedere le dimissioni di un consigliere comunale a processo per voto di scambio. I sostenitori del Movimento 5 Stelle nell'area fumatori gettano subito le cicche per assistere e accorrono.

Rodriquez chiede la parola, chiede il permesso di leggere una nota. La legge dal suo smartphone, è emozionato. Fa diverse pause, perchè nel frattempo l'aggeggio va in standby, e poi il microfono non cattura in maniera chiara la sua voce, non si riesce a seguire il filo del discorso. Sturiano lo interrompe diverse volte, e gli ricorda che è stata fatta un'eccezione, perchè le note dovrebbero essere depositate e sarebbe bene fare delle copie cartacee per tutti, i consiglieri guardano Rodriquez scocciati, Cimiotta ride sornione. La seduta viene sospesa per 5 minuti, il tempo di fare delle copie cartacee. Cominciamo bene.

I grillini aspettano impazienti. In queste settimane lo scontro con il Pd è stato serrato sul caso Quarto e a livello nazionale è stato portato anche il caso Marsala. Arrivano le copie, l'hanno già letta tutti la nota di Rodriquez e dei 5 Stelle. Si può ricominciare.

Rodriquez dopo la premessa di politica nazionale, il caso Quarto, il numero degli esponenti Pd indagati, viene al punto: “Abbiamo chiesto e ribadiamo la necessità di dimissioni del consigliere Vito Cimiotta”. Cita le dichiarazioni di Antonella Milazzo, deputato regionale Pd, sulla decisione che avrebbe preso Cimiotta per togliere dall'imbarazzo il Pd. “Il sindaco però come Ponzio Pilato se n'è lavato le mani. Il senatore del Pd Esposito ha dichiarato che il sindaco ha chiesto a Cimiotta di dimettersi da presidente della Commisione bilancio”.

Silenzio. Sturiano si sfrega le mani, Cimiotta maneggia lo smartphone, il sindaco si toglie il soprabito, prende il microfono e non le manda a dire. “Pensavo di venire qui per discutere di cose importanti – esordisce Alberto Di Girolamo. Il M5s è in difficoltà, e si stanno rendendo conto di quanto è difficile amministrare. La situazione di Quarto è diversa, lì c'è un po di mafia qualcos'altro. Noi abbiamo un'altra etica, rispettiamo i magistrati, rispettiamo chi è indagato. Cimiotta si è autosospeso prima che qualcuno glielo chiedesse. Non è che ci ha tolto dall'imbarazzo, ha fatto tutto di sua iniziativa. Dobbiamo guardare la mia elezione? Sono stato eletto con il 70% contro il 4% che avete preso voi. Non c'è nessuna ombra sulla mia elezione. Se la commissione antimafia ha tempo da perdere per sentire me non ci sono problemi. Ma siete incapaci ad amministrare una città e il consiglio comunale non può perdere tempo con queste cose”.

Rodriquez riprende parola: “per discolparsi dice che non sappiamo governare. Da sindaco mi doveva fare diversi discorsi. Cimiotta era uno del Pd, voi dovevate prendere posizione non noi”.

La seduta di qui a breve si accende.

Antonio Vinci, capogruppo del Pd, ha esperienza in queste cose. Mantiene la calma e fa bollire gli altri. “Il M5S si è presentato in aula con un mail scaricata da chissà quale città. La prossima volta non si perda un'ora per queste cose. Ogni movimento ha le proprie regole. Il sindaco ha già risposto. Ma ricordo che l'episodio è successo un paio di mesi fa, e ci sono registrazioni in commissione in cui Aldo è stato il primo a dire che Cimiotta era un ottimo consigliere. Ribadisco ancora a nome del Pd la massima stima nel collega, siamo convinti che possa difendersi e uscire indenne. Non mischiamo vicende di carattere nazionale con quelle locali però”.

Dopo minuti di stare in silenzio, e di scaldare i motori, tocca a Sturiano. Il presidente del consiglio comunale difende a spada tratta Cimiotta (che siede a un paio di posti da lui). “Capisco le pressioni che ha anche il m5s su fatti accaduti in altre sedi. Non possiamo mettere assieme fatti che riguardano la criminalità organizzata (si riferisce a Quarto, e lo fa in un crescendo di tono, ndr) con il collega e amico Vito Cimiotta di cui ho stima”. Poi l'affondo. “Questo è sciacallaggio. Prima di tutto Cimiotta è uno stimato professionista, e non permetterò a nessuno uno sciacallaggio di questo tipo. L'avviso di aranzia è a garanzia dell'indagato. L'attacco lo dovevate fare 2 mesi fa. Si chiama sciacallaggio politico”. Sturiano poi se la prende con Vincenzo Maurizio Santangelo, portavoce in Senato dei 5 Stelle: “Il senatore non può permettersi di dire che il sindaco deve esseee sentito dalla commissione antimafia”.

Rodriquez rumoreggia, segue a ruota il pubblico grillino. Cimiotta non prende parola, è sempre seduto sicuro di se, si gode lo spettacolo accennando un ghigno.

La seduta si accende ancora di più perchè interviene Daniele Nuccio.

Il consigliere di Cambiamo Marsala e quello dei 5 Stelle prima della seduta si erano già punzecchiati in un dibattito off the records. Una sorta di regolamento di conti live su dichiarazioni e commenti fatti sui social network. Nuccio accusava i grillini di essere come una setta, a Rodriquez, esponente di un movimento che dei toni forti virtuali ha fatto il proprio marchio di fabbrica, non l'ha presa bene.

Al microfono Nuccio ci mette il suo per aumentare le palpitazioni a Rodriquez e far scaldare i sostenitori pentastellati. “Rodriquez ha avuto il suo momento di gloria e la platea lo apprezzerà”.

Rodriquez: “Non fare show!”

Quando siamo stati eletti – riprende Nuccio - e ho letto che il M5s è approdato a palazzo VII Aprile non ho festeggiato ma quasi. Il Movimento è stato un freno rispetto ad altre derive fasciste e populiste di altri paesi. In questi giorni è tornata alla ribalta la questione morale. Se n'è parlato a sproposito a Marsala. Bisogna riflettere se le pubbliche amministrazioni sono immuni dalle infiltrazioni criminali. Per me il M5s tutta questa voglia di governare non ce l'ha. Non è sufficiente scaricare i propri appartenenti. Siamo stati eletti e saremo giudicati su ciò che abbiamo fatto. Dire sciacallaggio è poco”.

I due consiglieri si punzecchiano ancora su ciò che succede nei social. “Riducete il tempo sulla tastiera di Facebook” dice Nuccio, “Ma tu sei sempre là”, risponde Rodriquez.

Nel merito del caso Cimiotta il consigliere di Cambiamo Marsala è per aspettare l'esito del processo. “In seguito apriamo un dibattito. Non può mettere sullo stesso piano Quarto e Marsala. Questa è prerogativa esclusiva delle sette. Vuole parlare del Pd? Parli di Crisafulli, di Papania...”.

In queste settimane una posizione simile a quella dei 5 Stelle l'ha presa il movimento politico Progettiamo Marsala che in consiglio comunale schiera Giusi Piccione. “Siamo garantisti, ma non capiamo il senso dell'autosospensione di Cimiotta”. E chiede al diretto interesato “Come si muove nel suo ruolo di presidente della commissione bilancio? “.

Ivan Gerardi dall'opposizione difende il collega avvocato. “Si stanno mettendo in dubbio alcuni principi costituzionali. E' una carta garantista. Se non c'è un giudice e una sentenza come fa la piazza a giudicare? In questo modo si mette in dubbio tutto ciò per cui hanno lottato i nostri padri. A noi cosa importa di tutto questo?Gerardi conclude l'intervento, se ne va scazzato abbattendo il microfono. In una delle sue rare esternazioni rischia di fare danno.

Cimiotta non dice nulla, non risponde alla Piccione, non risponde a Rodriquez. Appallottola il documento dei 5 Stelle e lo lancia verso il cestino. Fa canestro. D'altronde prima dell'inizio della seduta non aveva dubbi e diceva a mezza bocca: “qua tutti con me sono”.

 

 Attraverso una nota stampa il gruppo Udc, composto dai consiglieri Sinacori, Flavio Coppola, Eleonora Milazzo, interviene sul consiglio comunale di ieri, le dichiarazioni di Aldo Rodriquez, il caso Cimiotta.

 

Il gruppo consiliare dell U.D.C. di Marsala, in merito alla vicenda sollevata dal portavoce del Movimento 5 Stelle, Aldo Rodriquez, relativamente ai fatti della città di Quarto, ha deciso di non intervenire in aula al fine di non alimentare discussioni riconducibili ad un ambito diverso rispetto alle quello locale che registra uno scontro tra il Partito Democratico e lo stesso Movimento 5 Stelle.
Altra cosa che, invece, riteniamo meritevole di attenzione è la vicenda che vuole mettere in relazione quanto successo a Quarto con i procedimenti giudiziari del consigliere comunale di Marsala, del Partito Democratico, avv. Vito Cimiotta.
L’U.D.C. ha dichiarato, sin da subito, che crede fermamente nell’innocenza di ogni individuo fino a prova contraria (condanna definitiva). Siamo garantisti sempre, e nello stesso tempo, certi che la Magistratura tutta, nella quale deponiamo piena fiducia, saprà mettere la parola definitiva su fatti che non abbiamo elementi per giudicare.
Diverse, invece, riteniamo siano le conseguenze morali della questione che viene posta; nello specifico si ritiene che il Partito Democratico di Marsala e quello provinciale non ha mostrato la giusta determinazione che nell’occasione appariva necessaria. Pensiamo fosse doverosa una posizione netta che chiarisse definitivamente i contorni dei fatti in discussione, al fine di non creare dubbi sulla validità dell’impostazione etica che il Partito Democratico ha più volte ostentato quasi come un totem.
Sta in capo al consigliere comunale, al quale auguriamo di saper dimostrare la propria estraneità rispetto alla imputazioni addebitategli, nella qualità di rappresentante dei cittadini che lo hanno eletto, la facoltà di decidere ogni azione che ritiene congrua rispetto alla propria posizione, in quanto solo lo stesso è in grado di giudicare il proprio operato, tenendo conto che il mandato esige assoluta correttezza.
L’auspicio dell’U.D.C. è che questa vicenda non incida negativamente su quelle azioni amministrative che faticosamente si stanno mettendo in atto per far ripartire quei meccanismi virtuosi necessari a supportare uno sviluppo vero e reale della comunità marsalese.