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27/01/2016 20:00:00

Autorità Portuale Unica, Fazio:"Un errore accorpare il porto di Trapani con Palermo"

 «Le preoccupazioni degli operatori del porto di Trapani erano fondate e la proposta di decreto legislativo predisposta dal Governo Renzi che accorpa il porto di Trapani con quello di Palermo in una unica autorità portuale della Sicilia Occidentale concretizza le peggiori previsioni. Tutto ciò è un errore ed un orrore. È inaccettabile poiché nega e mortifica la storia del nostro porto e della città di Trapani che del suo legame con il mare, proprio attraverso il porto, ha fatto motivo di sviluppo economico in piena autonomia dal resto del territorio dello Sicilia Occidentale». Lo ha dichiarato il deputato regionale, Girolamo Fazio, appresa la notizia della approvazione di uno schema di decreto legislativo che riforma la legge 84/94 sulla portualità italiana.
«È l'ennesima mortificazione che questo territorio deve subire dopo quella che Trapani ha già patito con la cancellazione, con un tratto di penna, della Autorità Portuale – afferma Fazio – . È di tutta evidenza che mettere il porto di Trapani sotto l'egida della Autorità Portuale di Palermo mette in serio pericolo ogni possibilità di futuro sviluppo non solo del capoluogo ma dell'intero territorio provinciale, che al nostro porto afferisce per l'esportazione e l'importazione di materie prime e semilavorati: penso all'industria del marmo, al settore agrolimentare, all'intenso traffico container che anima le banchine trapanesi. Traffici che da un domani prossimo rischiano di essere dirottati verso un territorio che è stato fino ad oggi concorrente con il nostro, lasciando residuali i movimenti merci e passeggeri di minore interesse a Trapani» .
«Tale decisione centralistica determinata sull'asse Roma - Palermo, peraltro, è stata presa sulla testa dei trapanesi – dice ancora Fazio – , senza alcuna consultazione con gli enti locali e le forze economiche del territorio che avevano già espresso come Trapani intendesse continuare, in autonomia, anche in assenza di una Autorità Portuale, il percorso virtuoso di sviluppo economico e dei traffici portuali già avviato ed efficacemente sostenuto, ciascuno per proprie competenze da Capitaneria di Porto e Genio Civile per le Opere Marittime».
«Non è una disputa di mero e sterile campanilismo. Trapani – ricorda il deputato regionale – ha accettato la sfida della competizione tra territori, così come oggi impone la moderna economia di mercato, e dopo anni di oblio e trascuratezza ha vissuto un periodo di rilancio che, pur rallentato dalla crisi e dalle diseconomie congiunturali dell'ultimo quinquennio, aveva le basi per un futuro che muove decisamente verso lo sviluppo. Questo futuro oggi ci viene scippato. Ne dovranno rispondere politicamente anche coloro che in questi anni di fronte alle preoccupazioni espresse dagli operatori portuali avevano tranquillizzato gli ambienti con promesse di autorevoli interventi presso il Governo. Mi riferisco in particolare alle rassicurazioni del viceministro alle Infrastutture Riccardo Nencini ed agli impegni dell'onorevole Nino Oddo. Mai parole da loro pronunciate sul porto di Trapani furono più vane, al punto da poterle definire promesse da marinai».

Piazza Martiri d'Ungheria. La Regione restituisce i soldi anticipati dal Comune di Trapani. Fazio: "I fatti amministrativi spengono ogni polemica sul percorso individuato all'epoca" - E' firmato dal direttore generale del Dipartimento delle Infrastrutture e della Mobilità e dei Trasporti il decreto n 3216 del 24 dicembre 2015 con il quale i lavori per la realizzazione di Piazza Martiri d'Ungheria vengono definitivamente finanziati per un importo di 702.708,29 euro. Gli interventi a Piazza Martiri d'Ungheria rientrarono nell'ambito di una pianificazione del Piano Operativo FESR Sicilia (asse VI “sviluppo urbano sostenibile”). Il Decreto è stato pubblicato sul sito www.regione.sicilia.it/amministrazioneaperta.

«Sono stati restituiti ai trapanesi i soldi che, da Sindaco, chiesi al Consiglio Comunale venissero anticipati dal bilancio del Comune – ricorda l'on. Girolamo Fazio –. Scelsi all'epoca, e con il supporto di quel Consiglio Comunale, con la consapevolezza di chi ben conosce i meccanismi amministrativi, di anticipare con fondi del Comune il finanziamento di piazza Martiri d'Ungheria, utilmente inserito in graduatoria, fidando sulle economie derivanti dai ribassi d'asta delle opere finanziate ad altri enti, o derivanti da altre opere non realizzate, ed inserite nella stessa graduatoria della Regione. Vi era anche un impegno formale della Regione in questa direzione oggi mantenuto dal Dipartimento delle Infrastrutture e della Mobilità e dei Trasporti. Ringrazio i consiglieri comunali dell'epoca per aver avuto fiducia nelle mie parole che non sono state tradite dai fatti e dalle procedure amministrative».

«Ricordo inoltre – sottolinea Fazio – che la mia amministrazione intervenne in un punto in cui si ripetevano costantemente gravi incidenti stradali, alcuni dei quali mortali, e che l'urgenza di realizzare un nuovo assetto viario, utilizzando quindi fondi propri del Comune come anticipazione, derivò principalmente da una istanza di sicurezza per i cittadini trapanesi e da una esplicita richiesta di messa in sicurezza sollecitata anche dalla Procura della Repubblica».

«Il definitivo decreto di finanziamento, che a giorni l'attuale amministrazione potrà mettere all'incasso, – continua l'ex sindaco–rigetta al mittente ogni polemica artatamente sollevata da coloro, denigratori di quella iniziativa, che in questi anni hanno costantemente e periodicamente messo in dubbio che le somme anticipate sarebbero state restituite e la bontà del percorso amministrativo».

«Piuttosto – conclude Fazio – sarebbe utile sapere cosa intenda fare l'attuale amministrazione Damiano per Piazza Martiri d'Ungheria. La esecuzione dei lavori mostra chiare criticità ed inadeguatezza dei materiali, fatti per i quali non v'è stata alcuna azione della amministrazione Damiano per accertare eventuali responsabilità da parte di progettista, direttore dei lavori, impresa esecutrice, tenuto conto che quando tali criticità sono emerse nulla ho potuto fare in quanto non più sindaco. Eppure il problema è stato ripetutamente segnalato con interrogazioni ed interventi in consiglio. Le uniche notizie che abbiamo, apprese dalla stampa, è che il sindaco vuole trasformare la fontana in una fioriera, per “impossibilità” di gestirla. Come se la gestione della fontana fosse un problema insormontabile. Mentre l'assessore Briale non è andato oltre l'annuncio di un intervento del quale non s'è ancora vista traccia».