Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
05/02/2016 07:15:00

Bancarotta fraudolenta, assolto imprenditore di Mazara

"Il fatto non sussiste”. Con questa motivazione, il Tribunale di Marsala ha assolto dall’accusa di bancarotta fraudolenta l’imprenditore mazarese Gabriele Genna, che due anni fa rimase coinvolto nell’indagine della sezione di pg della Guardia di finanza della Procura sull’albergatore mazarese Vito Signorello, che nel settembre 2014 patteggiò una condanna, sempre per bancarotta fraudolenta, a due anni di reclusione. Anche per Genna era stata invocata la condanna. Il pm Anna Sessa aveva chiesto due anni e due mesi di carcere. Per la Procura, infatti, Genna si rese responsabile di bancarotta in concorso con Signorello, occultando o distraendo, inoltre, dalla procedura fallimentare della “Oasi Mare” somme provento dell’attività imprenditoriale della “Relax and Glamour”, società a responsabilità limitata che a Mazara gestiva, in locazione, il lussuoso Hotel Visir. A difendere l’imputato assolto sono stati gli avvocati palermitani Marco Zummo e Marco Manno. L’indagine delle Fiamme Gialle della Procura ebbe notevole risalto mediatico quando, a fine giugno 2014, Vito Signorello decise di scontare la misura cautelare decisa dal gip (divieto di dimora nel Comune di Mazara) sul suo yacht ormeggiato nel porticciolo turistico di Marsala. E ciò proprio quando iniziava l’estate. Signorello era il legale rappresentante della “Oasi Mare”, dichiarata fallita dal Tribunale di Marsala 2012. La società era proprietaria dell’Hotel Visir, un 4 stelle “superior” realizzato nei pressi della località balneare di Tonnarella. Il “buco” economico della società fallita fu stimato dagli inquirenti in oltre sette milioni di euro.