Si intensificano i controlli del Comune di Trapani sulle attività ricettive che non versano la tassa di soggiorno istituita nel 2013. Un vero e proprio servizio di vigilanza per cercare di recuperare quelle somme che, secondo l'amministrazione si aggirano attorno ai centomila euro e che vengono meno nelle casse comunali. Lo scorso novembre l'amministrazione ha regolamentato il pagamento della tassa di soggiorno scaglionandola in tre periodi dell'anno:1 gennaio-31maggio; 1 giugno-31 agosto;1 settembre- 31 dicembre. L'amministrazione con il suo provvedimento fa notare che nonostante la crescita sul piano economico grazie alla nascita di nuove attività turistiche e ricettive registrate come B&B,case-vacanza, in svariati portali e/o siti Web, questi omettono in tutto od in parte di versare al Comune la dovuta ed obbligatoria tassa di soggiorno, e ciò a danno di quanti invece sono in regola con le imposte da versare. Da qui la necessità di istituire un servizio di controllo di gestione delle attività recettive, specializzato ad hoc per il recupero delle somme non versate e per il censimento di tutti i tipi di strutture ricettive, di ogni categoria. Ricordiamo che la tassa di soggiorno a Trapani dal 1 gennaio 2014 con il venir meno degli introiti erariai ai comuni ha subito un aumento del 100%. Da uno a 35 euro al giorno per singolo pernottamento, l'imposta applicata al soggiorno è di un euro (prima era 50 centesimi). Da 35,01 a 70 euro è di 2 euro (era di 1 euro), mentre oltre i 70 euro l’imposta salirà a 3 euro ( prima era 1,5 euro).