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06/02/2016 00:00:00

Alfano e De Mauro, Unci Sicilia chiede agli inquirenti un ulteriore sforzo investigativo

Le parole del Procuratore capo di Messina Guido Lo Forte, secondo il quale Beppe Alfano “è stato eliminato perché disturbava gli affari e gli interessi della mafia barcellonese”, ravvivano anche a distanza di 23 anni, la consapevolezza di quanto dolorosa sia stata per il mondo del giornalismo, la perdita di questo cronista coraggioso, che non ha avuto paura di andare incontro al suo destino, in nome del grande amore per la verità e la giustizia.

Ma se la speranza di arrivare alla verità sul caso Alfano è molto concreta, lo stesso non si può affermare per la scomparsa di Mauro de Mauro. Sono state rese note nelle scorse ore, infatti, le motivazioni della Cassazione alla luce del processo che ha visto il boss Salvatore Riina assolto dall'accusa di essere uno dei mandanti. Il giornalista Mauro De Mauro venne sequestrato sotto casa, in viale delle Magnolie a Palermo, la sera del 16 settembre del 1970. <Che sia stata la mafia è certo - ed è l'unico punto fermo - scrivono i Supremi Giudici - ma rimangono ‘insuperabili’ dubbi ‘sull'individuazione degli autori della deliberazione omicida’ e sulla sua ‘genesi concreta’>.

L’esito positivo degli ultimi risvolti giudiziari inerenti la mafia messinese, con la ricostruzione di importanti delitti commessi in più di 20 anni in quel territorio, conferma ancora una volta come sia importante la ricerca della verità, e quanto la memoria non sia mai un esercizio sterile o a scadenze programmate.

“Siamo in attesa di ricevere notizie positive dal Messinese - ha detto il vice-presidente nazionale dell'Unci, Leone Zingales - e forse il 2016 potrebbe essere l'anno della svolta se è vero, come è vero, che il procuratore di Messina, Lo Forte, ha annunciato che è in corso una indagine segreta sull'omicidio del cronista di Barcellona. E non demordiamo neanche davanti alla motivazione della Cassazione alla luce del processo per la scomparsa di Mauro De Mauro. Siamo certi che un giorno questo ‘buco nero’ siciliano sarà colmato. Agli inquirenti chiediamo di fare un ulteriore sforzo per scoprire mandanti ed esecutori”.

“Ricordare l'esempio di uomini come Beppe Alfano e Mauro de Mauro - ha detto Andrea Tuttoilmondo, presidente regionale dell'Unci Sicilia - è imprescindibile da un esercizio fedele e coscienzioso del mestiere di cronista. Oltre che un modo efficace per testimoniare come il loro insegnamento, rappresentato dal sacrificio, sia ancora oggi vivo e non si è perso nel tempo”.