Questa settimana vi racconto una storia contenuta in un libro[1] scritto da diversi Autori, un volume corale lievemente sbilanciato verso il fantasy. È la storia di una coppia, diciamo, abbastanza in vista, che non riesce ad avere figli a causa della sterilità della moglie. Avere dei figli per loro è una sorta di necessità, un obbligo morale per ottenere un adeguato riconoscimento all'interno della loro Comunità. Come sempre succede, in questi casi, a trovare la soluzione è la moglie. Acconsente, infatti, a che il marito ingravidi una donna, definiamola svantaggiata per lignaggio, che, per questo, non può rifiutarsi. Tutto questo sarebbe già sufficiente per fare imbestialire quelli del family day che condannano le gravidanze surrogate senza se e senza ma. Se poi sapessero come va a finire la storia avrebbero anche ragione; la rivalità tra le due donne degenera e la povera madre naturale viene scacciata in malo modo insieme al bambino. Di storie simili a questa ve ne sono tante in questa raccolta perché questo volume ha un po’, come dire, la fissazione per procreazione. Chi lo ha letto sa bene che, pur di generare figli e scongiurare l’estinzione di intere stirpi, non va tanto per il sottile, tanto che alcune vicende narrano anche di pratiche incestuose. Sì, lo so, è un libro che parla per parabole, allegorie, non bisogna prenderlo alla lettera. Ma se posso interpretarlo, allora posso anche coglierne un significato diverso. Nel nostro caso, ad esempio, posso anche vederci un suggerimento riguardo i modi possibili per avere figli, migliorando alcuni dettagli e nel rispetto delle persone coinvolte volontariamente. Insomma questa famigerata famiglia tradizionale qual è? cos'è? dove viene indicata in quanto tale? Se non è quella voluta da Dio, che dona fecondità a donne anziane o consente gravidanze surrogate, allora la famiglia tradizionale è quella intesa dalla Chiesa. Ditelo allora! E, soprattutto, spiegate ai laici che intendete fare le leggi (uguali per tutti?) tenendo conto del vostro punto di vista religioso. Passiamo ora alla più spinosa questione dell’omosessualità. C’è poco da interpretare, il libro di riferimento per i credenti parla chiaro, anche perché, come ho già detto, ha la fissazione per la procreazione, e va da sé che, in questo caso, non può accadere manco per sbaglio. Pertanto ci può stare benissimo il veto mirato così come vige il veto dell’accoppiamento con animali fino alla dispersione del seme in generale. Insomma, tutte le attività che non generano altra vita sono cassate. Hanno dunque ragione a condannare forme diverse dalla famiglia che non hanno queste potenzialità. Peccato però, non dico tutti ovviamente, che una significativa parte di quanti si ispirano alle leggi indicate in quel libro, nei fatti esercita regolarmente alcune pratiche, diciamo, a perdere, per il solo piacere personale e, perché no, quello delle legittime mogli. L’ho detta grossa? Forse. Ma si sa, le donne parlano tanto tra loro! Mi viene in mente una vecchia battuta letta non ricordo dove che faceva più o meno così: meglio avere il proibizionismo che stare senza alcol. Ecco, con questo pezzo mi sono procurata un bel biglietto per l’inferno! Consentitemi allora un’ultima battuta: pare che laggiù il clima non sia granché, ma...vuoi mettere la compagnia?
Katia Regina
[1] Sacre Scritture